Raddoppiano le richieste di aiuto: l’indagine di Caritas Italiana

Roma 2/4/2020Caritas mensa Colle Oppio, distribuzione pasti durante il Corona Virus.Ph: Cristian Gennari/Siciliani

Raddoppiate le persone che, in tutta Italia, si sono rivolte ai Centri di ascolto e ai servizi delle Caritas diocesane: l’incremento è del 105 %. Ma nello stesso tempo è cresciuto quello dei volontari disposti a prendersi cura di loro. Sono i dati evidenziati da Caritas Italiana che, dal 9 al 24 aprile, ha effettuato un monitoraggio su 101 Caritas diocesane, tra cui quella di Roma.

«Si conferma da nord a sud del Paese un incremento delle situazioni di povertà e di disagio economico, quindi un aumento di famiglie che sperimentano difficoltà materiali legate alla totale o parziale assenza di reddito – sottolinea all’Agenzia Sir della Conferenza episcopale Federica De Lauso, dell’Ufficio Studi della Caritas italiana –. Il dato non sorprende troppo, se si pensa che in Italia, secondo l’Istat, il 62% delle famiglie non riesce a risparmiare ed accantonare alcunché a fine mese e che il 36% dei nuclei non è in grado di far fronte ad una spesa imprevista di 800 euro circa. L’attuale emergenza sanitaria mette poi a dura prova, inevitabilmente, anche l’occupazione».

Ci sono quindi 38.580 “nuovi poveri” rispetto a prima dell’inizio della pandemia da Covid-19. Queste persone chiedono beni di prima necessità, viveri e pasti a domicilio, ma anche aiuto economico nel pagamento delle bollette o dell’affitto.

Ma davanti a questo dato drammatico ce n’è uno più confortante: cresce anche il numero dei volontari. Secondo i dati raccolti da Caritas Italiana, nel 59,4% delle Caritas sono aumentati i volontari giovani, under 34, impegnati nelle attività e nei servizi, che hanno consentito di far fronte al calo degli over 65 rimasti inattivi per motivi precauzionali. Tra gli interventi messi in campo, servizi di ascolto e accompagnamento telefonico o anche in presenza negli ospedali e nelle Rsa; fornitura di pasti da asporto e consegne a domicilio; la fornitura di dispositivi di protezione individuale e di igienizzanti; le attività di sostegno per nomadi, giostrai e circensi costretti alla stanzialità; l’acquisto di farmaci e prodotti sanitari; la rimodulazione dei servizi per i senza dimora; e molto altro ancora.

«In questo momento ognuno deve fare la sua parte – è l’appello che il direttore della Caritas diocesana, don Benoni Ambarus, ha lanciato ieri dalle colonne di Roma Sette –. Non deve calare il contagio della solidarietà, altrimenti diminuirà il numero di persone disposto a prendersi in carico un numero crescente di famiglie bisognose».

4 maggio 2020