Verso la Giornata diocesana del gioco e dello sport

Lo sport, come dice Papa Francesco sulla scia di “Gaudete et exsultate”, è anche una chiamata ad aspirare alla santità. Non solo, lo sport è al contempo regole e creatività, sacrificio e armonia, umiltà e coraggio, secondo il recente documento “Dare il meglio di sé”, curato dal Dicastero per i laici, la famiglia e la vita allo scopo di offrire uno sguardo cristiano sulla pratica dell’attività sportiva. Ma lo sport è prima di tutto gioco, gioia di vivere, festa, come affermava Papa Giovanni Paolo II, santo con la passione per lo sci. Nasce con queste premesse la prima Giornata diocesana del gioco e dello sport organizzata dall’Ufficio diocesano per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport, che si terrà il prossimo 25 aprile, dalle ore 9.30 alle 12.30, nell’ambito del “Villaggio per la Terra” a Villa Borghese. Tante le associazioni coinvolte nell’iniziativa: da Azione cattolica a Us Acli, dalle Polisportive giovanili salesiane al Centro sportivo italiano, fino al Centro oratori romani.

«Compito della diocesi di Roma – spiega il direttore dell’Ufficio don Francesco Indelicato – sarà quello di sensibilizzare i giovani e gli educatori ai valori cristiani dello sport, perché le attività parrocchiali e associative divengano una palestra di vita, un modo per imparare a crescere nel rispetto dell’altro, nella pazienza, nella solidarietà, nel coraggio e nella tenacia di fronte alle piccole e grandi difficoltà di ogni giorno». Mancano ancora un paio di mesi alla manifestazione, ma il programma è già pronto. Il 25 aprile, giorno di festa in quanto anniversario della Liberazione, i partecipanti avranno a disposizione una mappa dei giochi, e i ragazzi riceveranno dei braccialetti colorati.

«L’idea è che questa Giornata possa essere una proposta della diocesi aperta a tutta la città, a tutti i bambini e ragazzi, al di là di chi frequenta o meno le nostre parrocchie – sottolinea David Lo Bascio, presidente del Cor –. Proprio perché lo sport è quel linguaggio che è capace di unire, trovare punti in comune, di farci condividere dei valori. Il messaggio che si vuole dare è dunque quello della sana competizione, e non quello della sfida a tutti i costi».

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25 febbraio 2019