Discernimento comunitario di “Evangelii gaudium”

Nella cattedrale di Firenze, Papa Francesco concluse il suo discorso al V Convegno nazionale della Chiesa italiana (10 novembre 2015) con queste parole: “Desidero una Chiesa lieta col volto di mamma, che comprende, accompagna, accarezza. Sognate anche voi questa Chiesa, credete in essa, innovate con libertà. […] Sebbene non tocchi a me dire come realizzare oggi questo sogno, permettetemi solo di lasciarvi un’indicazione per i prossimi anni: in ogni comunità […] cercate di avviare, in modo sinodale, un approfondimento della Evangelii gaudium, per trarre da essa criteri pratici e per attuare le sue disposizioni”.

Un ottimo suggerimento da non lasciar cadere invano. Per vari motivi: Evangelii gaudium è l’esortazione apostolica potremmo dire programmatica del pontificato di Francesco; riguarda l’annuncio del Vangelo, che rientra in pieno nella vocazione diaconale; parla di una Chiesa in uscita e noi diaconi diciamo di essere “ministri della soglia”. E poi Papa Francesco è il nostro Vescovo.

Mi sembra dunque doveroso accogliere questa raccomandazione del Papa, come di recente ha fatto anche la Diocesi di Firenze, che ha avviato un cammino sinodale.

In concreto, possiamo disporci ad approfondire Evangelii gaudium con la metodologia del discernimento comunitario. Il discernimento comunitario ha un grande valore aggiunto: consente di raccogliere, mettere in comune e valorizzare le intuizioni, sensibilità, valutazioni e ispirazioni di ciascuno. Nella stessa esortazione il Papa parla del “discernimento dei sentieri dello Spirito” (EG 45) e precisa che nell’affrontare le situazioni del mondo d’oggi il discernimento, nutrito della luce e della forza dello Spirito Santo, va ben oltre l’”eccesso diagnostico” con cui a volte si analizza la realtà o lo sguardo puramente sociologico (EG 50).

Possiamo in questo coinvolgere l’intera nostra fraternità diaconale, per arricchire il confronto con diversi punti di vista ed esperienze di vita: non solo diaconi, ma anche mogli, figli, aspiranti e candidati. Potremo procedere con una snella metodologia di consultazione – comunicazione – valutazione, stabilendo una rete di contatti, con il risultato di far fiorire i mutui vincoli di fraternità e, al termine del nostro percorso, approdare a una più chiara consapevolezza di come concretamente orientarci oggi nel mondo di oggi.

 

Diac. Giuseppe Colona