Ordinazioni Diaconali

Sono la Parola e i poveri le due «strade» che i diaconi permanenti non devono mai abbandonare: «Senza poveri non sapreste con quale spirito aprire le Scritture; senza Parola non capireste perché e per chi servire i poveri». Seguendole sapranno davvero essere «immagini vive della carità di Dio». Lo ha detto il cardinale vicario Angelo De Donatis, che sabato 24 novembre ha presieduto la Messa con le ordinazioni diaconali, in una gremita basilica di San Giovanni in Laterano.

Nelle prime file, c’erano i familiari dei cinque nuovi diaconi: Marcello Ciampi, Marco Defelice, Pier Gianni Medaglia, Andrea Migani e Andrea Pennelli. Tra i concelebranti, il vescovo Daniele Libanori, delegato per il diaconato permanente, il vice delegato don Walter Insero, il vescovo Paolo Ricciardi, delegato diocesano per la pastorale sanitaria, e il vescovo del settore Centro Gianrico Ruzza, segretario generale del Vicariato.

Nell’omelia il cardinale si è soffermato sulla regalità di Cristo, sulla Passione, sul dialogo con Pilato, in occasione della solennità di Gesù Cristo Re dell’Universo. «Quando accettiamo che la nostra vita possa diventare, senza alcun vanto, senza alcun eroismo, trasparenza dell’amore di Dio, del mistero di Dio – ha detto il porporato –, anche la nostra regalità diventa una luce che rischiara le tenebre di questo mondo»