13 Settembre 2020 -
Venerabile don Pasquale Uva (10.8.1883-13.9.1955)
Fondatore della Congregazione delle Suore Ancelle della Divina Provvidenza
«Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli l’avete fatto a me» (Mt 25,40). L’invito di Cristo a trovare il suo volto in coloro che vengono socialmente catalogati tra gli ultimi diventò per il Venerabile Pasquale Uva un programma di vita. In conformità alla divina volontà del Redentore, animato dalla preghiera incessante, si prodigò con carità operosa nell’alleviare il dramma di quanti, involontariamente, erano incapaci a vivere una dignitosa esistenza umana.
Il Venerabile nacque a Bisceglie (Bari) il 10 agosto 1883, in un’agiata famiglia di agricoltori. Secondogenito di nove figli, ricevette il battesimo due giorni dopo la nascita e la cresima all’età di 3 anni. Il contesto familiare, permeato di religiosità e di operosa attenzione verso i più indigenti, segnò profondamente l’infanzia del Venerabile , il quale fin da piccolo manifestò una profonda sensibilità ed un’acuta intelligenza. Per motivi di studio, nel 1895, entrò nel seminario diocesano di Bisceglie, anche unica scuola media della cittadina. Nel 1897 passò al seminario di Benevento per i due anni di ginnasio, durante i quali maturò la vocazione al sacerdozio, che seguì con impegno e coerenza nonostante una iniziale avversione da parte dei genitori. Conseguita la licenza liceale, si trasferì a Roma presso l’Almo Collegio Capranica e frequentò i corsi teologici in Gregoriana. Ordinato sacerdote il 15 agosto 1906, conseguì il dottorato in teologia nel 1907 e in diritto canonico l’anno successivo.
Ritornato a Bisceglie, fu dapprima coadiutore nella parrocchia di Sant’Adoeno e dal novembre 1911 curato di S. Agostino di cui, nel 1919, divenne primo parroco. Le gravi situazioni di degrado umano e sociale che il Venerabile incontrò durante la sua attività, lo indussero ad avviare una serie di iniziative in favore delle categorie più indifese. A tale scopo, oltre ad incrementare e rendere più incisiva la pastorale ordinaria, istituì scuole elementari per alunni di ambo i sessi, doposcuola serale per i giovani lavoratori e scuola di ricamo e cucito per le ragazze. Cominciò così a prendere forma quell’ispirazione che don Pasquale aveva avuto da seminarista nel leggere la vita di S. Giuseppe Benedetto Cottolengo, cioè costruire una casa per gli emarginati della società. Il 3 ottobre 1921, con la posa della prima pietra di un piccolo edificio presso la chiesa di Sant’Agostino, i poveri e gli esclusi, principalmente i malati di mente, trovarono amorevole cura e adeguata assistenza. Meno di un anno dopo, il 10 agosto 1922, otto giovani catechiste si unirono al Venerabile per l’assistenza dei ricoverati, dando vita alla futura Congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza, che otterrà l’approvazione diocesana nel 1926 e quella pontificia nel 1944. Il Venerabile, con fede limpida e coraggiosa speranza, si chinò in modo particolare sui malati di mente e sugli emarginati, alleviando le loro sofferenze e quelle delle loro famiglie. Testimone dell’amore di Cristo, con intelligente carità e grande spirito di sacrificio seppe animare quanti lo seguirono e lo collaborarono in tutte le sue iniziative. Fronteggiò con pazienza e serenità gli ostacoli e i rifiuti, traendo alimento dall’Eucarestia quotidiana e da un’intensa vita interiore. Questa attenzione verso le persone affette da malattie mentali, indusse il Venerabile a realizzare delle strutture adeguate, costruendo, nel corso degli anni, i padiglioni dell’Istituto Ortofrenico e dell’Ospedale Psichiatrico. Con la Congregazione delle Ancelle crebbero anche le strutture ospedaliere della Casa della Divina Provvidenza. Il 22 luglio del 1945 fu posta la prima pietra del complesso psichiatrico e ortofrenico in Foggia, seguita dalla costruzione degli ospedali di Potenza nel 1948 e di Guidonia (Roma) nel 1953. La salute di Don Uva, già minata dal 1952, peggiorò precipitosamente a motivo di un cancro prostatico con metastasi diffusa alla colonna vertebrale. Il 13 settembre 1955, alle ore 14.00, dopo aver ricevuto l’Unzione degli infermi e l’Eucaristia sotto forma di viatico, si spense raccomandando per l’ultima volta alle suore: «Amate gli ammalati». Il successivo 16 settembre una grande folla, partecipando ai funerali celebrati nella basilica di S. Giuseppe, da lui fatta erigere, testimoniò il compianto e l’ammirazione per le virtù che avevano illuminato la sua vita spesa in favore degli ultimi. (Dal Decreto sulle virtù di don Pasquale Uva della Congregazione per le Cause dei Santi del 10.5.2012)