Queste tre dimensioni, costitutive della natura della chiamata del CPP, possono essere frutto di approfondimento, preghiera e confronto all’interno del CPP stesso perché si giunga a un sentire e un linguaggio condiviso.
L’autorità̀ per eccellenza è quella della Parola di Dio, che deve ispirare ogni incontro degli organismi di partecipazione, ogni consultazione e ogni processo decisionale. Perché́ questo accada è necessario che, ad ogni livello, il riunirsi attinga senso e forza dall’Eucaristia e si svolga alla luce della Parola ascoltata e condivisa nella preghiera. (documento conclusivo della prima Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (4-29 ottobre 2023) “Una Chiesa sinodale in missione”)
In linea generale possiamo così specificare il significato di queste parole:
Comunione ecclesiale:
La comunione ecclesiale è il luogo in cui si rivela il sentire, l’appartenenza alla porzione di popolo di Dio che si riunisce in quella parrocchia.
Siamo chiamati a dire “NOI” con tutto il popolo di Dio
Discernimento comunitario:
leggere le situazioni in modo evangelico e preparare le decisioni per il bene
della comunità cristiana
Siamo chiamati insieme, nell’esercizio della preghiera costante alla luce della Parola di Dio, dell’ascoltarsi, approfondire per meglio comprendere, del proporre, nel predisporre le condizioni per la scelta
Corresponsabilità:
La corresponsabilità̀ è per la missione: la missione è annunciare Cristo
Siamo chiamati a riconoscere che “a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune” (1Cor. 12,7): siamo responsabili di questa chiamata personale che ci porta insieme a pensare e supportare scelte per la missione.
È sentirsi parte di una comunità e decidi con lei, quindi ne condividi le responsabilità.