Catechesi, meditazioni ed escursioni: il racconto della vacanza in Val di Fassa

Ventotto sacerdoti che festeggiavano il decimo, ventesimo o trentesimo anniversario di ordinazione. Tre vescovi ausiliari. Il cardinale vicario Angelo De Donatis. Così era composto il gruppo che dal 12 al 18 luglio ha partecipato a una vacanza in Val di Fassa, a Soraga, organizzata dal Servizio diocesano per la formazione permanente del clero.

«Siamo stati ospitati splendidamente dalla casa la Lum la Rois gestita con amorevole dedizione dall’Associazione Maria Regina dell’amore, della diocesi di Macerata. Il giorno dell’arrivo nel tardo pomeriggio abbiamo concelebrato e fatto dopo cena una breve e fraterna presentazione dei partecipanti». A raccontarlo è don Massimiliano Nazio, vice rettore del Collegio diocesano Redemptoris Mater. «Lunedì – prosegue – è iniziato il programma vero è proprio con la giornata scandita da lodi con spunti di meditazione, escursione, condivisione fraterna in gruppi conclusa dalla concelebrazione eucaristica nel gazebo immerso nella natura e come abside le montagne sullo sfondo. Il cardinale ha introdotto la riflessione sul tempo della pandemia, occasione di conversione personale e comunitaria. A seguire escursione ai piedi delle Torri del Vajolet con splendidi panorami dei monti circostanti, vere e proprie cattedrali edificate dalla natura».

Tra le altre escursioni, quella a Fuchiade, nei pressi del passo San Pellegrino, e a Canale d’Agordo, con la visita della casa natale di Albino Luciani e del museo a lui dedicato. «Abbiamo potuto conoscere le radici vitali e di fede del futuro papa Giovanni Paolo I – rievoca don Nazio –, che ha vissuto la povertà, i morsi della fame durante il primo conflitto mondiale, la durezza del lavoro nei campi, l’unione familiare caratterizzata dalla disabilità di due sorelle e la profonda fede trasmessa con entusiasmo dalla madre catechista in parrocchia. Il parroco di Canale – continua – ha lasciato una profonda impronta sul giovanissimo Albino Luciani. Impregnato di spiritualità ma molto attento alla promozione sociale dei suoi parrocchiani aprì in parrocchia uno dei primi cinematografi d’Italia e una biblioteca popolare con prestito gratuito. La sua opera si iscriveva nel solco del suo parroco predecessore e formatore che aprì nell’800 la prima cooperativa casearia d’Italia, uno dei primi asili nido e fu l’unico sacerdote presente nella commissione della riforma agraria del Regno d’Italia. Propose anche il diritto di voto alle donne. Quest’atmosfera di semplicità, fede genuina e innovazione ci hanno profondamente colpito».

La visita a Canale d’Agordo è rimasta impressa anche nei ricordi di don Antonio Panfili, vicario episcopale per la vita consacrata. «Se la semplicità e la povertà dignitosa regnava nella abitazione della famiglia di contadini e lavoratori che ha generato Albino Luciani e lo e forgiato come cristiano e presbitero veneto, nel Museo invece – strutturato in più piani e con un percorso molto intelligente e articolata – abbiamo tutti potuto verificare come la Chiesa Agordina fosse vitalissima nei suoi Parroci e nei suoi Pastori. Pur nella mancanza di mezzi – prosegue il sacerdote –, i parroci facevano di tutto per creare lavoro per la loro gente (le prime cooperative furono fondate proprio nella Valle d’Agordo) e cultura per il popolo (anche i primi cinematografi della Valle furono realizzati nei saloni parrocchiali). Tale vivacità di cultura e catechismo generava tante vocazioni sacerdotali e missionarie, frutto e risultato di un tessuto cristiano e popolare “impregnato” profondamente dei valori cristiani ed evangelici più autentici».

Ma non solo. Durante la settimana in Val di Fassa ci sono state camminate dal Col Rodella al rifugio Pertini e ritorno a Campitello per la Val Duron; il passo Sella con escursione intono al Sassolungo; visita ad Ortisei. Ma al centro della vacanza ci sono state, soprattutto, le catechesi e meditazioni. Il vescovo padre Daniele Libanori ha riletto l’itinerario di fede di Abramo; il diretto dell’Ufficio catechistico diocesano don Andrea Cavallini ha stimolato i partecipanti su una possibile riforma dell’itinerario di iniziazione cristiana. Ancora, don Benoni Ambarus, direttore della Caritas di Roma, ha illustrato il Fondo Gesù Divino Lavoratore; mentre il vescovo Paolo Ricciardi ha presentato l’esigenza di una rinnovata vicinanza dei sacerdoti ai malati, una pastorale sempre necessaria ma messa ancor più in risalto dalla pandemia.

22 luglio 2020