La “Candelora dei fiumaroli” nella chiesa rettoria di Santa Maria dell’Orto

Una tradizione plurisecolare rivivrà domenica 3 febbraio, nella chiesa di Santa Maria dell’Orto: la “Candelora dei fiumaroli”. Durante la Messa delle 11 verranno benedetti e poi consegnati degli speciali ceri a tutti coloro che, come spiega il rettore don Michele Caiafa, «hanno rapporti sportivi o professionali con il fiume, o meglio i fiumi della nostra città, sia il Tevere che l’Aniene. Persone – sottolinea il sacerdote – che si adoperano per gli altri e vivono il fiume». Nella chiesa di Trastevere si affolleranno quindi membri dei circoli canottieri, Vigili del fuoco, sommozzatori, Polizia fluviale, rappresentanti delle istituzioni. E i tanti fedeli che frequentano la chiesa al civico 10 di via Anicia.

«La Madonna dell’Orto simbolicamente affida a coloro che partecipano alla liturgia il cero, che è la luce di Cristo suo figlio – illustra don Caiafa –, una luce che rievoca la luce battesimale della fede e la missione che ciascuno di noi ha, quella di essere luce di Cristo nel mondo. Tutto questo nello scenario di una Roma che qualcuno dice sparita, ma che in realtà è fortemente viva nei nostri rioni, e va educata e ravvivata».

La “Candelora dei fiumaroli”, inizialmente, veniva celebrata sempre il 2 febbraio ma negli ultimi anni, per favorire una maggiore partecipazione dei fedeli, è stata spostata alla domenica più vicina a quella data. La cerimonia esiste fin dal Cinquecento: «Un registro del 1550 conservato nel nostro archivio – raccontano dall’Arciconfraternita di Santa Maria dell’Orto, istituita come Confraternita da Papa Alessandro VI nel 1492 – ha consentito di accertare come fin da quel secolo la chiesa fosse centro di una importante e caratteristica cerimonia. Alla chiesa, che allora nessuna grande costruzione separava dal porto fluviale di Ripa Grande, facevano capo importanti sodalizi di mestieri e attività legati al fiume e alla navigazione. Il manoscritto ci mostra come gli equipaggi dei vari navigli che approdavano a Ripa Grande per i loro consueti traffici si iscrivessero presso l’Arciconfraternita per ricevere nel giorno della Candelora le tradizionali candele benedette. Queste venivano consegnate, con solenne cerimonia, ad ogni membro dell’equipaggio, mentre il capitano, oltre alla sua personale, riceveva una “candela lavorata” per ogni vascello».

31 gennaio 2019