Roma, «città dei ponti mai dei muri»

Foto di Cristian Gennari

di Andrea Acali

Roma polo d’attrazione e cerniera, meta e simbolo, luogo del dialogo tra potere temporale e spirituale. Una città che «esige e merita la fattiva, saggia, generosa collaborazione di tutti; merita che tanto i privati cittadini come le forze sociali e le pubbliche istituzioni, la Chiesa Cattolica e le altre Comunità religiose, tutti si pongano al servizio del bene della città e delle persone che la abitano, specialmente di quelle che per qualsiasi ragione si trovano ai margini, quasi scartate e dimenticate o che sperimentano la sofferenza della malattia, dell’abbandono o della solitudine».

È il messaggio che Francesco lancia dall’aula Giulio Cesare in occasione della sua visita in Campidoglio. Giunto in anticipo e accolto dal sindaco Virginia Raggi e dagli squilli di tromba dei Fedeli di Vitorchiano, il Santo Padre, dopo essersi affacciato dal balcone dello studio del primo cittadino per godere la splendida vista dei Fori, ha avuto un colloquio privato con la Raggi di circa 15 minuti. Insieme hanno quindi raggiunto la Sala dell’Arazzo dove il Papa ha donato a vicesindaco, presidenti dei gruppi consiliari e dirigenti capitolini una copia del libro “Ripensare il futuro dalle relazioni” con i discorsi sull’Europa. Dopo aver salutato gli assessori e i presidenti dei municipi nella Sala delle Bandiere e aver firmato il Libro d’Oro Capitolino, Francesco ha fatto il suo ingresso nell’aula Giulio Cesare per il momento clou della sua visita.

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26 marzo 2019