Le reliquie di Gervasio e Protasio a San Vitale al Quirinale

Sono arrivate finalmente a casa, nella chiesa che è dedicata anche a loro, due preziose reliquie dei santi Gervasio e Protasio. Due frammenti ossei, che ora sono e saranno custodite nella basilica di San Vitale al Quirinale, la cui dedicazione completa è Santi Vitale, Valeria, Gervasio e Protasio Martiri in Fovea. A portarle a Roma da Milano è stato l’arcivescovo Mario Delpini, che ha presieduto la celebrazione domenica scorsa nella chiesa di via Nazionale, alla quale erano presenti numerosi sacerdoti della diocesi di Roma, tra i quali monsignor Francesco Pesce, prefetto, e il parroco don Elio Lops. Ad accompagnare la liturgia, la musica della Banda dei Vigili del Fuoco, di cui don Lops è cappellano.

«È stato un evento importante e bellissimo per la nostra parrocchia», commenta il sacerdote. «Tra le tantissime reliquie presenti a San Vitale mancavano quelle di Gervasio e Protasio – racconta –. Questo successe perché nel 390, a seguito della strage di Tessalonica, sant’Ambrogio ruppe con Teodosio, al quale aveva chiesto di costruire questa basilica. Così, alla sua morte, Ambrogio fu sepolto con i corpi di Gervasio e Protasio e solo in tempi recentissimi, qualche anno fa, durante la recognitio, furono prelevate delle reliquie da destinarsi ad altre chiese».

Alla basilica paleocristiana del centro di Roma, innanzitutto, che nel suo territorio abbraccia i colli Viminale e Quirinale, e a cui afferiscono, oltre alla residenza del presidente della Repubblica, anche il Ministero dell’Interno, la Banca d’Italia, il Teatro dell’Opera di Roma, la Corte Costituzionale. Fu fondata proprio per volontà di sant’Ambrogio, in onore del ritrovamento dei corpi di Gervasio e Protasio a Milano, che avvenne in modo miracoloso, durante uno scavo in un luogo indicato dal santo. «Con il vescovo Michele Di Tolve ci siamo attivati affinché le reliquie arrivassero a Roma – riprende don Elio Lops – e l’occasione propizia è stata il pellegrinaggio giubilare che l’arcidiocesi di Milano avrebbe compiuto in questi giorni. È stato davvero un momento speciale».

Le reliquie sono custodite ora nella lipsanoteca della basilica, insieme a quelle dei loro genitori, Vitale e Valeria. «I santi martiri – ha detto l’arcivescovo Delpini nell’omelia – sono qui per proteggere la comunità, ma essi contestano il cristiano sfiduciato che vive la tribolazione come un segno di morte, mentre dovrebbe essere grato del futuro se vissuto per amore; essi contestano il cristiano che vive una specie di reticenza per l’imbarazzo di dire della propria fede e la sua gioia; essi contestano il cristiano chiacchierone che parla di tutto, eccetto che di Gesù, della sua morte della sua risurrezione».

18 marzo 2025