Card. Reina: il lavoro povero, «rende schiavi più che dare dignità»

A Roma c’è «tanto lavoro povero, un lavoro grigio che spesso è parente di lavoro nero, un lavoro che rende schiavi più che dare dignità» È un problema che «ci sta a cuore». È la denuncia del cardinale vicario Baldo Reina, che ieri pomeriggio, 15 maggio, ha inaugurato il progetto “Lavoro dignitoso per una società inclusiva. Un laboratorio di speranza”. Insieme a lui, anche Giustino Trincia, direttore della Caritas diocesana di Roma, e Lidia Borzì, vicepresidente delegata Acli di Roma, che hanno promosso l’iniziativa con il sostegno della Camera di Commercio di Roma, nell’ambito del progetto “Labordì. Un ponte tra giovani e imprese”.

Sono previsti quattro incontri gratuiti formativi tra maggio e novembre nei quattro settori della diocesi della Capitale. Saranno rivolti agli operatori sociali e alle persone in cerca di lavoro. Il progetto è nato da una riflessione condivisa sulla precarietà e sull’urgenza di costruire reti territoriali che sostengano l’accesso a un’occupazione dignitosa.  Il primo appuntamento si è tenuto ieri al Polo della carità “Don Pino Puglisi”, nel quartiere Tiburtino III, ed è stato indirizzato ai facilitatori dell’inclusione lavorativa. Tramite laboratori esperienziali, i partecipanti, divisi in gruppi, si sono cimentati con la giusta comunicazione da utilizzare durante i colloqui di accoglienza, per evitare di usare anche inconsapevolmente un linguaggio respingente.

Secondo il cardinale Reina, «il progetto è il segno di una Chiesa che non rimane ferma a denunciare, ma si adopera e si impegna». Il porporato ha quindi citato la “Gaudium et spes”, sottolineando che «le gioie, le angosce e le speranze degli uomini e delle donne di oggi, soprattutto dei più fragili, sono le stesse della Chiesa».  Tra le forme attuali di povertà, ha continuato Reina, c’è quella del lavoro. «Ci piacerebbe risolvere il problema nella sua interezza, ma siamo consapevoli delle difficoltà – ha spiegato il cardinale -. Tuttavia, non mancherà mai la compassione verso coloro che vivono situazioni di sofferenza e di dolore, come ci ha insegnato Papa Francesco, che portiamo ancora nel cuore, mentre già vogliamo bene a Papa Leone XIV».

 

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16 maggio 2025