E’ arrivato a Prati di Tivo nel pomeriggio di oggi, il cardinale vicario Baldo Reina, per celebrare la liturgia penitenziale con gli oltre 200 ragazzi tra i 12 e i 17 anni che, con animatori e sacerdoti, stanno partecipando al campo diocesano di Pastorale giovanile.
«Sono molto contento di rivedervi», ha salutato il porporato; aveva infatti celebrato, lunedì mattina, la Messa di apertura del campo, nella basilica di San Giovanni in Laterano, prima che i ragazzi salissero sui pullman e partissero alla volta del Gran Sasso. «Ci tenevo tanto a vedervi – ha esordito – perché voi siete la parte più bella della nostra diocesi. Siete giovani, siete pimpanti, siete pieni di entusiasmo, siete belli… E come chiesa di Roma vi guardiamo davvero con tanta speranza, con tanto affetto, preghiamo per voi e vi sosteniamo».
Facendo riferimento al brano del Vangelo di Matteo letto durante la liturgia, il vicario si è soffermato sul termine paura: «Penso che tutti noi sbagliamo, nella vita – ha detto – . Quando sbagliamo, tendiamo ad avere paura innanzitutto a riconoscerlo, ci giustifichiamo…. Abbiamo paura ad ammetterlo. E poi pensiamo di non farcela a rialzarci, pensiamo a volte di essere sbagliati, che il Signore si è allontanato da noi… questo, come Pietro, ci fa affondare». Ma come abbiamo ascoltato, ha concluso, «Gesù ci rialza e ci rimette in piedi».
«Siamo riuniti – ha detto ancora – per riconoscere e contemplare il volto misericordioso del Signore. Solo grazie a lui possiamo guardare alle nostre fragilità per orientare la nostra vita verso il futuro con fiducia e speranza”. Proprio la speranza è al centro del campo diocesano, come di questo anno giubilare: “Custodi della speranza. Testimoni di una promessa che si compie, guidati dalla luce del Vangelo” è infatti il tema scelto per questa settimana tra preghiera, giochi e passeggiate.
Dopo la lettura del Vangelo e l’omelia del vicario, c’è stato spazio per le confessioni, con i ragazzi che si sono sparpagliati nel bosco circostante la struttura che li ospita; il cardinale Reina, come gli altri sacerdoti presenti, ha amministrato il sacramento della riconciliazione ad alcuni di loro. Poi i saluti prima di rientrare a Roma, con la promessa di vedersi di nuovo, presto, magari ancora nella cattedrale.
3 luglio 2025