Domenica 2 febbraio si rinnova una cerimonia che si risale al Cinquecento, e si perpetua fino ai giorni nostri grazie all’Arciconfraternita di Santa Maria dell’Orto, il più antico sodalizio mariano ancora attivo a Roma. Nella chiesa di via Anicia 10, infatti, si tiene la cosiddetta “candelora dei fiumaroli”, che vive il suo il suo momento più toccante nella “Benedizione delle Candele” (De Benedictione Candelarum) e nella “Distribuzione dei Ceri Benedetti” ai fedeli (De Distributione Candelarum).
Nella Messa delle 11 il rettore della chiesa trasteverina, don Michele Caiafa, consegnerà infatti i ceri benedetti ai rappresentanti della Regione, di Roma e dei Comuni rivieraschi fino a Fiumicino, delle Forze dell’Ordine, i Vigili del Fuoco, la Capitaneria di Porto, le Polizie Locali, le Federazioni sportive, i Circoli remieri, l’Autorità di Bacino, le Associazioni sportive, di protezione civile, culturali e promozione, delle Aziende e di tutti coloro che vivono e amano il fiume Tevere. I confratelli, intanto, distribuiranno ai fedeli le tradizionali candeline votive da riportare e conservare in casa, per accenderle in caso di pericolo e malattia.
«Sono passati quaranta giorni dal Natale e con la Candelora si chiude il periodo delle celebrazioni natalizie ed inizia il cammino di luce verso la Pasqua – osserva don Caiafa –. Ieri era un rito di protezione e propiziatorio per gli equipaggi delle imbarcazioni che navigavano sul Tevere e in mare nel caso di burrasca e di temporali, oggi, ancora di più un momento di fede e di speranza. Comunione e unione per tutti coloro che vivono quotidianamente il fiume per lavoro, sport, passione ed impegno istituzionale. Una luce che rischiara le tenebre dell’errore, della paura e delle angosce che spesso viviamo, mentre tutti noi abbiamo sempre più bisogno di speranza, di amore e di luce».
30 gennaio 2020