«L’accoglienza e la cura che Anna e Cosimo avevano nei confronti delle persone più deboli in particolare non possono non essere di esempio in un mondo che sembra lasciare indietro proprio gli elementi più fragili della società. I due Servi di Dio hanno preso sul serio il Vangelo, vissuto quotidianamente, per conformarsi pienamente con esso, tramite la pratica costante, gioiosa e piena, delle virtù. Hanno saputo fare dell’umiltà la via privilegiata della loro esperienza cristiana. Abbiamo di fronte una donna e un uomo pieni di Dio ma allo stesso tempo attenti e premurosi nei confronti dell’umanità, specialmente quella più fragile». Il vescovo ausiliare per il settore Centro Daniele Libanori ha presieduto questa mattina (venerdì 31 maggio) la sessione di chiusura della causa di beatificazione e canonizzazione del servo di Dio padre Cosimo Berlinsani, sacerdote professo dell’Ordine della Madre di Dio e fondatore delle Suore Oblate del Santissimo Bambino Gesù, e della serva di Dio madre Anna Moroni, fondatrice delle Suore Oblate del Santissimo Bambino Gesù.
«La loro avventura è certamente affascinante, il loro cammino faticoso ma sincero – ha sottolineato ancora monsignor Libanori –. Il loro confronto spirituale li mette continuamente per strada, sui selciati della Roma del XVII secolo, carichi di memorie apostoliche, segnati dal sangue dei martiri, ma anche pieni di povertà umana. Il loro sguardo non si staccò mai dalla luce del Vangelo anche se questa, a volte si nascose, generando la speranza di nuovi inizi. Nella loro storia ci sono tutti gli “ingredienti” di un cammino di fede e di fedeltà a Cristo e alla Chiesa. Cosimo ed Anna, posero le loro vite al servizio del desiderio dell’uomo e della rivelazione di Dio. Desiderarono Dio senza dimenticarsi dell’uomo. Così Cosimo afferma in una sua lettera: “Desideri del cielo e della beatitudine eterna che il Santo Bambino desidera dalle sue Nutrici”».
31 maggio 2019