L’ascolto al centro della veglia di Pentecoste a San Giovanni in Laterano

Foto DiocesiDiRoma/Gennari

Perché l’ascolto, cuore del cammino sinodale della Chiesa, sia autentico «non basta ascoltare gli altri o ascoltarci tra di noi», ma occorre che «il Signore ci dia le coordinate per continuare a camminare» mediante «lo Spirito Santo, dall’alto». A indicare l’importanza di questa dimensione spirituale è padre Davide Carbonaro, coordinatore dell’équipe sinodale diocesana. Il sacerdote guarda alla Veglia di Pentecoste, che avrà luogo sabato sera, alle 19, nella basilica di San Giovanni in Laterano, come a «un momento di condivisione, di preghiera e di invocazione allo Spirito Santo, il grande protagonista della seconda fase del cammino sinodale, quella sapienziale».

Mettendo in luce come «il dono della Sapienza, come ci insegna la Scrittura, si chiede», il religioso spiega che «cammineremo insieme, chiedendo e invocando» perché «la fase sapienziale dell’ascolto, che interesserà il periodo da giugno di quest’anno a maggio del prossimo, è il tempo in cui metterci in ascolto di quello che lo Spirito dice alle Chiese» e anche «il tempo in cui lasceremo risuonare il sensus fidei, vincendo la tentazione di decisioni immediate». Carbonaro sottolinea come «il “passaggio” dalla fase narrativa, che ha interessato questi ultimi due anni del cammino sinodale della Chiesa di Roma, che si inserisce nel cammino della Chiesa italiana, non è qualcosa di meccanico» ma si tratta piuttosto «di avere acquisito uno stile» che rimane e si innesta nel percorso successivo, alla luce «dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium di Papa Francesco secondo cui “il tempo supera lo spazio”». Il passaggio che si vivrà sarà il proseguimento «di un processo e di un movimento generativo». Il referente spiega cioè che «a cambiare, alla luce del cammino sinodale, sarà il modo di ascoltarci, anche tra preti e fedeli, ad esempio», laddove «a partire dalla Parola di Dio, si apre una via nuova fatta di una proficua corresponsabilità, senza definire dei campi di azione per aprirsi al grande campo dello Spirito Santo». Carbonaro esemplifica alcuni degli interrogativi che potranno orientare questo nuovo tratto del cammino: «Cosa posso fare come Chiesa? Cosa devo cambiare per fare da tramite tra il Vangelo e il mondo? Cosa ci è chiesto di abbandonare? Come offrire all’uomo del nostro tempo una Chiesa che sa di Vangelo?».

Per iniziare a trovare e ad accogliere le risposte «in quella che sarà la fase sapienziale, caratterizzata dal fare sintesi in un ascolto orante», il punto di partenza potrà essere anche «la raccolta delle sintesi che i referenti diocesani delle diverse équipe faranno pervenire alla Cei entro la metà del prossimo mese – dice ancora Carbonaro –. Per la nostra diocesi, saranno costituite dal racconto di ciò che è avvenuto nella nostra Chiesa in questi ultimi due anni, con un elenco di “punti caldi” e generativi emersi dall’ascolto del popolo di Dio, così da portare, a partire dalle nostre prefetture, la voce viva di tutti». Una voce che «presenta spesso un linguaggio graffiante ma assetato di verità, desideroso di ascoltare la Chiesa su questioni calde e temi di morale rimasti sospesi – continua –. Soprattutto dal mondo giovanile è emerso che non si vuole rinunciare ai testimoni e che c’è bisogno di compagni di viaggio».

Il coinvolgimento dei più giovani è avvenuto operando in circa 80 scuole in questa prima fase di «ascolto “dal basso” del popolo di Dio», che ha inoltre coinvolto il 50% delle parrocchie romane, le comunità etniche e le carceri. «Dalle comunità ecclesiali – illustra Carbonaro – è emerso il desiderio del superamento del clericalismo, di nuovi linguaggi e di liturgie che siano comunicative del mistero di Dio e dell’uomo. Dagli anziani, quello di essere riconosciuti, con il superamento così del senso di solitudine mentre dai membri delle comunità etniche, quello di essere integrati e non solo ospitati». Ancora, «c’è una forte richiesta di una formazione umana e cristiana e un rinnovato desiderio di ascolto della Parola di Dio».

di Michela Altoviti da Roma Sette

22 maggio 2023