«Il Signore ci ha chiamati qui perché vuole regalarci la sua gioia: la gioia di chi può dare tutto perché tutto ha ricevuto come dono. La gioia di chi può amare perché si sente definitivamente amato». Con queste parole, da Nazareth, il cardinale vicario Angelo De Donatis ha dato il via al pellegrinaggio in Terra Santa con i seminaristi del Pontificio Seminario Romano Maggiore, dal primo all’8 luglio. «I primi passi del nostro pellegrinaggio ci svelano una certezza – ha detto ancora il cardinale –: nonostante tutto non siamo riusciti a stancare Dio. Egli davvero non si è stancato di noi, del nostro cuore tiepido, della pigrizia del nostro spirito, dei nostri peccati. No! Vuole ancora darci un segno del suo amore».
Organizzato dall’Opera romana pellegrinaggi, al cammino nella terra di Gesù partecipano don Filippo Morlacchi, sacerdote fidei donum della diocesi di Roma, che vive a Gerusalemme a Casa Filia Sion, e il responsabile dell’Orp monsignor Remo Chiavarini. Nazareth, come detto, è stata la prima tappa. Poi la salita al Monte Tabor, il Lago di Tiberiade, il Monte delle Beatitudini, Cafarnao. Oggi (lunedì 4 luglio) la partenza al mattino presto per la Giudea, con il rinnovo delle promesse battesimali a Qasr ed Yahud, sito del battesimo di Gesù, e proseguimento poi per Masada, l’altopiano nel deserto di Giuda trasformato il fortezza dal re Erode il Grande. Nei prossimi giorni saranno a Betlemme, Ain Karem e per finire a Gerusalemme, dove visiteranno il Cenacolo, la chiesa di San Pietro in Gallicantu, il Kotel, la Via Dolorosa, la Basilica del Santo Sepolcro…. E ancora la spianata delle Moschee, il Monte degli Ulivi, la Tomba di Maria. L’ultimo giorno, venerdì 8 luglio, il gruppo parteciperà alla Messa al Golghota alle ore 7; quindi il trasferimento all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv e rientro in Italia a bordo di un volo ITA Airways.
4 luglio 2022