Con la Caritas un percorso di formazione sugli hikikomori

Foto di Cristian Gennari

Ripartono i cicli di sensibilizzazioni e formazione sul tema del fenomeno “hikikomori”, che la Caritas di Roma organizza in collaborazione con l’Associazione Hikikomori Italia. Gli incontri si svolgeranno a distanza, su piattaforma Zoom, e sono invitati a partecipare i volontari e i professionisti che vivono strettamente a contatto con gli adolescenti, i giovani e le loro famiglie.

“Hikikomori” è un termine giapponese che significa letteralmente “stare in disparte” – si legge sul sito dell’Associazione – e viene utilizzato in gergo per riferirsi a chi decide di ritirarsi dalla vita sociale per lunghi periodi (da alcuni mesi fino a diversi anni), rinchiudendosi nella propria abitazione, senza aver nessun tipo di contatto diretto con il mondo esterno, talvolta nemmeno con i propri genitori. È un fenomeno che riguarda soprattutto i giovani dai 14 ai 30 anni, principalmente maschi (tra il 70% e il 90%), anche se il numero delle ragazze isolate potrebbe essere sottostimato dai sondaggi effettuati finora.

Il percorso formativo ha dunque come finalità principale quella di fornire conoscenze e competenze sul fenomeno hikikomori, con l’obiettivo di fornire strumenti utili per poter intervenire anche in prevenzione ed accogliere il familiare che vive in prima persona una situazione di ritiro sociale. «Il lockdown impostoci dal Covid-19 ha reso cristallizzate alcune situazioni di ritiro sociale preesistente e ne ha create delle nuove – spiegano dalla Caritas di Roma –. Sono tantissimi i giovani e gli adulti che dopo il lockdown hanno sviluppato una tendenza all’isolamento che rende difficile entrare in contatto con loro. Il nostro obiettivo è quello di fornire gli strumenti necessari per poter intercettare queste situazioni e aiutare gli individui in ritiro sociale e le loro famiglie».

È importante infatti promuovere le competenze del “saper osservare, accogliere e ascoltare”, così da compiere il primo passo verso la costruzione di una rete di sostegno funzionale al soggetto e/o alla famiglia in difficoltà e poter mettere in atto tutte le strategie di intervento mirate ad una presa in carico attiva.

I percorsi saranno diversificati per i professori, gli educatori, gli insegnanti di sostegno che operano nelle scuole medie e superiori; per i catechisti, i sacerdoti, gli educatori, animatori, capi scout che operano nelle parrocchie di Roma. La formazione è divisa in 2 incontri da 2h ciascuno con un minimo di 4 partecipanti ed un massimo di 24.

21 settembre 2020