Notizie da altre diocesi

Pubblichiamo con piacere un articolo comparso sul sito “Laporzione.it” che ci racconta una bella storia da Pescara. La parrocchia di San Luigi intitola una sala a don Laurino Circeo primo diacono permanente ordinato nella diocesi. Buona lettura.

Lo scorso venerdì è stato l’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti a scoprire e benedire la nuova targache intitola un salone della parrocchia di San Luigi Gonzaga a Pescara alla memoria di don Laurino Circeo. Il primo diacono ordinato in diocesi il 17 settembre 1977, dall’allora arcivescovo di Milano cardinale Giovanni Colombo – nell’ambito del diciannovesimo Congresso eucaristico nazionale che si stava svolgendo a Pescara, che ha prestato a lungo servizio proprio nella nota parrocchia di Pescara Porta Nuova.

Don Laurino Circeo

circeo-2Dopo la cerimonia di intitolazione della sala, avvenuta in occasione del secondo anniversario dalla sua scomparsa della sala, lo stesso arcivescovo Valentinetti, presiedendo la Santa messa, ha ricordato la vita e le gesta compiute da Laurino Circeonel solco di quelle che aveva compiuto anche Gesù nel corso della sua vita terrena: «Un mio amico – racconta il presule – dice sempre che la vita terrena di Gesù è stata bellabuona e felice. Pensate al focolare domestico di Maria, Gesù e Giuseppe. Pensate alla vita bella, buona e felice di Gesù con i suoi apostoli, con i suoi amici e le sue amiche. Pensate alla vita bella, buona e felice nell’intimità amicale di Lazzaro, Marta e Maria, alla vita bella, buona e felice di uno che sapeva guardare la natura e sapeva contemplarla. Una vita bellabuona e felice quando si accostava agli ammalati e non solo dava ad essi, quando necessitava, il miracolo della guarigionema dava ad essi la curaPerché il Vangelo ci dice che non solo Gesù li guarì, ma ci dice anche che li curòPensate al nostro Laurino».

Successivamente, il presule ha fatto anche una riflessione sulla figura della Vergine Maria: «Che tante volte – ricorda – è stata davanti agli occhi del nostro fratello Laurinonon fosse altro per le volte che la venerava nella nostra diocesi, nelle parrocchie dove svolgeva il suo servizio, ma anche nel suo peregrinare a Lourdes con gli ammalati dell’UnitalsiLì Maria è il segno della gloria e in quella gloria tutto si è riconcilia, tutto diventa unità, tutto diventa amore e avvento del regno definitivo del Cristo che torna nella gloria. Non per niente, ho sempre pensato che Lourdes sia un pezzetto di paradiso venuto sulla terrache ho avuto la fortuna di contemplare insieme a questo nostro fratelloE Laurino non era quasi mai da soloma sempre dietro a una carrozzella a spingere qualche malato che voleva andare fin sotto la grottaE quel pezzetto di Paradiso spero, e credo, possa essere il premio al suo seguire il Signore».