Fondi 8xmille, la ripartizione in diocesi

Oltre otto milioni e mezzo di euro di fondi 8xmille destinati a interventi caritativi ed esigenze di pastorale e culto: sono i dati relativi al 2020 per la diocesi di Roma. Della somma riguardante la quota parte dell’otto per mille Irpef relativa all’anno scorso assegnata alla diocesi di Roma dalla Conferenza episcopale italiana, compresi gli interessi maturati (erogata nel mese di marzo) pubblichiamo oggi in dettaglio la distribuzione il rendiconto sarà pubblicato anche sul numero in uscita della Rivista diocesana, accompagnato dai grafici della ripartizione).

«Per la pastorale – scrive nella sua relazione il direttore dell’Ufficio amministrativo della diocesi, don Francesco Galluzzo – la somma erogata nel 2020 è stata di 4.404.465,78 euro. La quota dell’otto per mille è stata distribuita tra le seguenti esigenze principali: esercizio del culto; cura delle anime; formazione del clero e formazione teologico-pastorale del popolo di Dio; scopi missionari; catechesi ed educazione cristiana. Le somme per l’esercizio del culto – spiega il sacerdote – sono state destinate alla formazione di operatori liturgici, alla costruzione di nuovi complessi, e ad opere conservative e di restauro di parrocchie, chiese ed edifici di culto appartenenti alla diocesi».

La “cura delle anime”, viene spiegato nella relazione, «è consistita nella realizzazione di iniziative comunitarie, per l’andamento della curia diocesana, per i mezzi di comunicazione sociale a finalità pastorale, per la formazione del clero, che si è concretizzata nell’assegnare borse di studio e contributi significativi ai Seminari diocesani, per la formazione dei diaconi permanenti e per il servizio diocesano “Sovvenire”». Sotto la voce “catechesi, educazione cristiana e scopi missionari” sono ricomprese le somme erogate per iniziative di cultura religiosa, le attività di sostegno alle missioni, ad associazioni ed enti culturali.

La somma erogata per interventi caritativi nel 2020 è stata invece di 4.191.245,52 euro. Il contributo, afferma don Galluzzo, è stato così destinato: «a nuclei familiari bisognosi, che hanno ricevuto un segno concreto di solidarietà tramite le comunità parrocchiali individuate dai vescovi ausiliari; alla realizzazione di progetti caritativi diocesani, all’assistenza ai detenuti e al sostegno delle attività caritative e di sostegno promosse dalla Caritas diocesana; ad associazioni o enti ecclesiastici che operano nel campo della emarginazione nei suoi diversi aspetti; ad enti ecclesiastici e centri per il sostegno alla vita; a progetti di sviluppo dei missionari romani e al sostegno dei migranti; per assistenza al clero anziano e malato». (da Roma Sette)

7 giugno 2021