“Semi di speranza” per la Giornata mondiale dei Poveri. Domenica 17 novembre, le Caritas delle nove parrocchie della prefettura 32, durante le Messe domenicali e in altre occasioni incontri, testimonieranno il Progetto di Accoglienza diffusa, promosso dalla Caritas diocesana nelle parrocchie e negli istituti religiosi della Diocesi di Roma.
Il Progetto, nato a seguito dell’appello di Papa Francesco nel 2015, vuole promuovere un nuovo modo di interpretare l’accoglienza che si basa sul principio che il percorso di integrazione parte anzitutto dalla costruzione di reti sociali, oltre che di relazioni di amicizia e solidarietà. Un’intera comunità che accoglie e abbraccia il nuovo arrivato, che scopre come persona nella sua specifica individualità, che si fa carico dei suoi bisogni e che riceve in cambio la partecipazione attiva da parte della persona accolta.
Le parrocchie, da circa 9 anni, hanno organizzato un piccolo centro di accoglienza nella casa Don Guanella, messa a disposizione dalla parrocchia di San Giuseppe al Trionfale. Ospitano persone e famiglie in difficoltà. Finora hanno realizzato “quattro cicli di accoglienza” in cui sono state seguite 8 giovani donne che oggi lavorano e vivono per conto proprio con le loro famiglie: 4 sono diventate mamme.
«Come gruppo di accoglienza – scrivono nel volantino che distribuiranno domenica – ci siamo confrontate con le esperienze più diverse in quanto la provenienza, il carattere, la cultura e le vicende vissute dalle ragazze hanno richiesto sensibilità e modalità di relazione molto variegate, così come abbiamo visto nascere e manifestarsi solidarietà in modi che non avremmo potuto immaginare. Il lavoro svolto in un clima di amicizia e di affetto verso le ospiti ha fatto crescere anche noi ed ha visto concretizzarsi una piena collaborazione fra le diverse parrocchie. Il nostro servizio è certamente impegnativo, ma molto bello e non impossibile, basato soprattutto sulle risposte ai bisogni delle ragazze in un clima di amicizia e di affetto».
«In questa giornata vogliamo condividere il senso e le modalità del nostro progetto perché pensiamo che una maggiore partecipazione ed il sostegno di tutti voi possano aiutarci a migliorarlo, offrendo così una testimonianza più credibile di accoglienza e solidarietà a tutto il territorio, secondo lo spirito del Vangelo».
13 novembre 2024