In una Roma opulenta, corrotta e sfrontata, giunge l’apostolo Pietro per compiere il volere di Gesù fino a subire il martirio per decisione di Nerone, ma non prima di realizzare la sua missione: la fondazione della Roma cristiana. I luoghi che recano nell’Urbe un segno tangibile delle vicende umane e spirituali del Pescatore di Galilea disegnano una vera e propria geografia con le tappe della sua permanenza e del suo ministero. Il parroco della basilica di San Pietro in Vaticano, fra Agnello Stoia, sostenuto dalla volontà di camminare insieme all’insegna dell’apostolo Pietro dei due vicari del Santo Padre, l’uno per la diocesi di Roma, il cardinale De Donatis, l’altro per il Vaticano, il cardinale Gambetti, ha sviluppato con la collaborazione di altri confratelli presbiteri della diocesi un pellegrinaggio in sette tappe dal titolo “Il Cammino di Pietro”. Obiettivo del percorso, che è iniziato il 29 dicembre scorso nella basilica di Santa Cecilia in Trastevere, è quello di riscoprire le tracce dell’apostolo e, come suggerito da monsignor Marco Frisina, di «restituire alla nostra epoca, e soprattutto ai romani, una maggiore consapevolezza della figura di Pietro per ispirare una vera e propria identificazione nel suo messaggio e nella sua vicenda umana».
Monsignor Frisina, che di Santa Cecilia è rettore, ha così spiegato il senso dell’evento: «Pietro arrivò a Roma con la nave al Porto di Ripa Grande, a pochi passi da Santa Cecilia, in un quartiere all’epoca abitato dagli ebrei. Abbiamo voluto ricostruire il significato che Pietro ha avuto per la Città Eterna, come patrono e come martire insieme a san Paolo, ma anche ciò che l’apostolo visse nella Capitale. Un legame miliare per tutta la Chiesa».
Ha poi proseguito: «I due brani di Matteo 16 e di Giovanni 21 ci aiutano a comprendere il legame tra l’Apostolo e la sua Chiesa, in essi possiamo vedere tematiche fra loro complementari: da una parte la radicalità della sequela di Cristo, dall’altra l’amore assoluto nei suoi confronti. Nello stesso tempo questi temi ci allontanano da una visione trionfalistica della Chiesa per sottolineare invece il significato dinamico del suo cammino, di cui Pietro è segno di unità e fondamento; egli infatti è chiamato a sostenere la fede dei credenti e a testimoniare con il suo amore la risurrezione di Gesù».
«Il pellegrinaggio chiede ai fedeli e a chiunque desideri avvicinarsi alla Chiesa di mettersi in cammino per scoprire la volontà di Dio – ha concluso monsignor Frisina –, nel rispetto del cammino sinodale della Chiesa». Le tappe successive di questo straordinario percorso, suggellato dalla lettera scritta a quattro mani dai due cardinali, toccheranno il 29 gennaio alle 19.30 la basilica di San Giovanni in Laterano, martedì 28 febbraio la basilica di Santa Francesca Romana, mercoledì 29 marzo la chiesa di San Giuseppe dei Falegnami al Carcere Mamertino, sabato 29 aprile la basilica di Santa Pudenziana, lunedì 29 maggio la chiesa del Domine Quo Vadis sull’Appia Antica e infine mercoledì 28 giugno, alla vigilia della solennità degli Apostoli Pietro e Paolo, piazza San Pietro per la preghiera della veglia finale.
di Onelia Onorati
3 gennaio 2023