«Vi lascio due compiti. Primo: esercitare uno sguardo contemplativo sulla vita delle persone che abitano la città. Cerchiamo di raccogliere storie di vita esemplare, significative di quello che vive la gran parte delle persone… Secondo: esercitare uno sguardo contemplativo sulle nuove culture che si generano nella città. È necessario trovarle e capirle». Ecco le indicazioni di Papa Francesco alla diocesi di Roma, lasciate ieri sera (giovedì 9 maggio) durante l’assemblea diocesana, nella basilica di San Giovanni in Laterano. L’appuntamento conclude idealmente il percorso dell’anno pastorale, e getta le basi per il lavoro da compiere in futuro.
Prima dell’assemblea, il Santo Padre aveva incontrato nella sagrestia della cattedrale di Roma la famiglia Omerovic, duramente contestata nei giorni scorsi per via dell’assegnazione di una casa popolare nel quartiere di Casal Bruciato.
Quindi il via all’appuntamento diocesano vero e proprio, aperto dagli interventi del cardinale vicario Angelo De Donatis; di don Mario Pecchielan, parroco a San Giovanni Battista de Rossi; di don Benoni Ambarus, direttore della Caritas di Roma; di Simona Vassallucci, responsabile di due case famiglia per il progetto “Ospedale da campo”; e della famiglia Perelli.
«Il fenomeno culturale europeo dei populismi cresce seminando paura», ha denunciato Papa Francesco durante l’assemblea. Anche a Roma ci sono «guerre tra poveri, xenofobia e razzismo», ha lamentato il Pontefice, sottolineando che «spesso non ascoltiamo o dimentichiamo il grido della gente perché abbiamo smesso di abitare con il cuore».
Leggi il discorso di Papa Francesco
Leggi il saluto del cardinale vicario
Leggi l’intervento di don Benoni Ambarus
Leggi l’intervento di monsignor Pecchielan
Leggi l’intervento di Simona Vassallucci
Leggi l’intervento di Doretta Perelli
10 maggio 2019