Inaugurata la Casa per detenuti “Ricominciamo”

È stata inaugurata venerdì sera in via della Pisana la Casa di accoglienza “Ricominciamo”, una struttura promossa dall’associazione Vic (Volontari italiani in carcere) della Caritas di Roma, assieme ai cappellani di Rebibbia. Posizionata in un istituto delle Congregazione delle suore Figlie di Cristo Re, è nata per aiutare le persone detenute e senza un domicilio a poter uscire dal carcere con le misure straordinarie previste per l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di coronavirus, offrendo un luogo di accoglienza a quei detenuti che, pur avendone diritto, non possono beneficiare delle misure alternative. Presenti all’inaugurazione i cappellani di Rebibbia ed il loro coordinatore don Marco Fibbi, il direttore della Caritas di Roma don Benoni Ambarus e il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere apostolico, arrivato guidando un pulmino carico di doni alimentari e di rosari inviati da Papa Francesco per gli ospiti della struttura.

Attualmente la casa ospita tre persone in detenzione domiciliare, cinque in permesso premio e tre che hanno terminato la pena e stanno cercando un alloggio definitivo. Altre decine di accoglienze sono già state date e la casa è in attesa di ulteriori ospiti. Lo spirito della Casa “Ricominciamo” è racchiuso nella Parola di Dio: «Accoglietevi gli uni gli altri come Cristo accolse voi» (Rm. 15,7). Il nome “Ricominciamo” esprime l’idea di ripartire da uno stato di emergenza e di crisi per intraprendere un cammino nuovo nello spirito della carità.

«Dobbiamo dire grazie – ha sottolineato don Ambarus – anche alle Suore Figlie del Cristo Re, che hanno messo a disposizione i locali per realizzare il progetto “Ricominciamo”. La struttura accoglierà i detenuti agli arresti domiciliari senza casa, ma anche ex carcerati e i loro familiari che non sanno dove alloggiare. Ovviamente non diamo solo un tetto e del cibo, ma cerchiamo di portare avanti un progetto di vita per ognuno di loro, che andrà messo in pratica una volta che avranno scontato la pena. Al 40% si tratta di persone non italiane, ma noi trattiamo tutti come esseri umani al di là della provenienza geografica, etnica o religiosa».

«Papa Francesco vi è vicino e vi ricorda di pregare per lui» così il cardinale Krajewski, elemosiniere apostolico, ha salutato i detenuti ospiti di Casa “Ricominciamo”.

28 settembre 2020