«Dobbiamo essere molto attenti alle prescrizioni delle autorità, sia le autorità politiche che le autorità sanitarie, per difenderci da questa pandemia. Offriamo al Signore questa distanza tra noi, per il bene di tutti e pensiamo, pensiamo tanto agli ammalati, a coloro che entrano negli ospedali già come scarti, pensiamo ai medici, agli infermieri, le infermiere, ai volontari, a tanta gente che lavora con gli ammalati». Parte da queste parole di Papa Francesco – pronunciate all’udienza generale del 4 novembre 2020 – e dalle disposizioni contenute nell’ultimo dpcm – del 3 novembre scorso – la Nota pastorale relativa alle misure da applicare in ambito ecclesiale per contribuire a fronteggiare l’emergenza epidemiologica, firmata ieri dal vicegerente della diocesi monsignor Gianpiero Palmieri. Il documento contiene alcune indicazioni per ciò che riguarda i profili liturgici e sacramentali, la formazione catechetica e altri profili pastorali.
Dal punto di vista dalla liturgia, al momento nella nostra diocesi – parte di una Regione classificata come “gialla” – non cambia sostanzialmente nulla, ma rimane in vigore quanto previsto dal protocollo sottoscritto dal Governo e dalla Conferenza episcopale italiana il 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico. Bisogna continuare «a garantire che l’accesso ai luoghi di culto avvenga con modalità volte a evitare ogni forma di assembramento e tali da garantire ai presenti la possibilità di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro». Ancora, per quanto riguarda i sacramenti che prevedono unzioni, queste si possono compiere usando un batuffolo di cotone per ogni fedele; mentre le benedizioni di abitazioni vanno compiute restando sulla porta.
Per gli incontri di catechesi, la Nota si attiene a quanto previsto dall’ultimo dpcm in ambito scolastico. A partire dai gruppi giovanili post-Cresima sino ai gruppi degli anziani, bisognerà dunque «avvalersi della possibilità della modalità “a distanza” – precisa l’arcivescovo Palmieri –. Eventuali incontri occasionali “in presenza” dovranno avvenire nella scrupolosa osservanza di tutte le misure previste e con ogni prudenza. Per i bambini e dei ragazzi che seguono gli itinerari di preparazione ai sacramenti dell’Eucaristia e della Confermazione, si potrà far ricorso alla modalità “in presenza”, in linea con quello che avviene nella scuola fino alla terza media».
Per quanto riguarda invece altri profili pastorali, la Nota ricorda che in linea con la normativa italiana, sono sospesi pellegrinaggi e gite; sono da rimandare concerti in chiesa al di fuori della liturgia; le feste patronali andranno limitate alle sole celebrazioni liturgiche. «I bambini e i ragazzi – si legge ancora – possono accedere agli spazi ecclesiali destinati allo svolgimento di attività ricreative ed educative, al chiuso o all’aria aperta, con l’ausilio dei genitori o di educatori volontari e con l’obbligo di adottare tutte le misure appropriate. In base alle norme vigenti è precluso lo svolgimento degli sport di contatto e delle competizioni ad essi connesse; sul piano prudenziale è bene, più in generale, sospendere ogni forma di attività sportiva, individuale o di gruppo, organizzata dall’ente ecclesiale nei propri spazi o ivi svolte dai soggetti terzi».
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7 novembre 2020