Domenica 24 gennaio si celebra la Domenica della Parola, un’iniziativa voluta da Papa Francesco per far sì che «la comunità cristiana si concentri sul grande valore che la Parola di Dio occupa nella sua esistenza quotidiana». Per l’occasione, il Consiglio episcopale della diocesi ha preparato un messaggio dedicato a “L’arte dell’ascolto”. «In questi mesi – si legge nel messaggio inviato alla comunità diocesana – stiamo insistendo molto sulla necessità di metterci maggiormente in ascolto di Dio e in ascolto dell’uomo. Essere in relazione, puntare sul “tu per tu”, è quanto mai importante in questo periodo. Se da una parte stiamo vivendo – a causa delle restrizioni – un tempo “rallentato”, un ritmo diverso delle attività, dall’altra riscontriamo che proprio questo è il tempo privilegiato per fermarci ad ascoltare». L’Ufficio liturgico diocesano ha preparato anche un sussidio per domenica prossima.
Ascoltare, sostengono i vescovi, significa «crescere», «vivere la liturgia al ritmo della vita», «camminare dietro al Maestro che si rivela nel prossimo», ammirare «la presenza di Dio nell’altro», «fermarsi, dare il proprio tempo». Non è facile arrivare a questo tipo di ascolto, ma – è l’invito del Consiglio episcopale – «chiediamo il dono dell’ascolto attento e pieno di speranza; chiediamo la capacità di stringere relazioni, di accogliere le persone una a una raccogliendo le loro storie di vita per farle diventare preghiera di tutta la comunità. “Ascoltare” non è un’iniziativa tra le tante, quanto piuttosto un cammino spirituale per cambiarci profondamente come persone e come comunità».
Non si può dunque prescindere dall’ascolto, e bisogna imparare quest’arte. Come? «L’ascolto dell’altro – si legge nel messaggio – trova nella liturgia, alla luce della Parola proclamata e accolta nel cuore, il suo alveo di maturazione». Infatti «nella liturgia, l’ascolto cresce e diventa preghiera ed è dalla liturgia che si trasforma in impegno etico a prendersi cura dei fratelli». La Domenica della Parola diventa così occasione privilegiata per «aiutare le nostre comunità a riprendere il cammino, l’esodo comunitario verso il mondo, per annunciare e testimoniare la presenza del Risorto in mezzo a noi».
Se l’ascolto si impara in chiesa, durante la Messa, per mettersi davvero in ascolto dell’altro è necessario però «uscire sulla strada – è l’esortazione –, dove le persone incrociano i loro cammini. Occorre imparare a tacere, e non è facile. Bisogna dare spazio a quel sano interesse per la vita che spinge all’incontro e apre al nuovo». Solo dall’incontro con l’altro nasce il vero ascolto contemplativo, cioè quello in cui «l’ascolto diventa capacità di vedere – o almeno di intravedere – la presenza di Dio nella storia delle persone».
«Mettersi in ascolto con il cuore – concludono i vescovi della diocesi – genera nella persona che viene accolta l’esperienza di sentirsi stimata e amata. Ed è il primo fondamentale passo verso la fede, la quale, prima di essere adesione alle verità in cui si articola, è esperienza viva di quella singolare comunione che Dio offre a ognuno nella comunità credente».
Leggi il testo integrale del messaggio
Il sussidio dell’Ufficio liturgico per la Domenica della Parola
15 gennaio 2021