Tiene insieme il tema della vocazione universale della Chiesa di Roma e quello della valorizzazione della sua dimensione locale diocesana il secondo volume della collana di studi storici della diocesi promossa dal cardinale vicario Angelo De Donatis e intitolata “Roma, Chiesa e città. Una storia contemporanea”, che il porporato sta regalando in questi giorni a tutti i sacerdoti.
Pubblicato dalle Edizioni San Paolo e curato da don Roberto Regoli, sacerdote romano e direttore del Dipartimento di Storia della Chiesa alla Pontificia Università Gregoriana, il libro, «fin dal titolo – “Dalla romanità alla diocesanità” – riflette l’intento di mettere in luce come dal secondo Novecento la Chiesa di Roma abbia smesso di identificarsi con la Curia Romana per dare spazio e voce alla propria identità diocesana», spiega l’autore. In particolare, Regoli sottolinea che «per raccontare la “storia recente della Chiesa di Roma”, come recita il sottotitolo dell’opera, sia stata fatta una scelta ampiamente inclusiva», scegliendo cioè di soffermarsi su «quei momenti degli ultimi 50 anni in cui tutta la Chiesa di Roma, dal Papa fino all’ultimo dei fedeli, ha potuto dare un contributo ad un cambiamento di visione, nell’ottica della sinodalità che Papa Francesco esplicita ed intende come “camminare insieme”».
È lo stesso cardinale De Donatis a spiegare, nell’introduzione al testo, il valore dei «tre eventi fondativi dell’identità diocesana contemporanea della Chiesa di Roma: il convegno di febbraio 1974 su “La responsabilità dei cristiani di fronte alle attese di carità e giustizia nella città di Roma”; il Sinodo diocesano del 1986-1993 intitolato “La comunione e la missione della Chiesa che è in Roma verso il terzo millennio”; e la missione cittadina dispiegatasi negli anni 1996-1999». Tutti e tre questi eventi, che «letti nel loro insieme fanno emergere la consapevolezza della coscienza di essere Chiesa di Roma – mette in luce il vicario –, sono dovuti al genio di due Papi santi, Paolo VI e Giovanni Paolo II, e compiuti grazie all’impegno di due cardinali vicari, Ugo Poletti e Camillo Ruini, che hanno segnato due stagioni ecclesiali».
Anche Regoli nota come «per tutti e tre questi eventi sono stati importanti gli input che sono venuti dall’alto, cioè dai papi e dai cardinali vicari», sottolineando dunque «come la leadership della Chiesa è fondamentale specie quando si sa fare interprete dei grandi cambiamenti della storia, sapendo allo stesso tempo indirizzare il suo popolo». Infine, il sacerdote osserva come «una collana sulla storia della Chiesa di Roma ha un grande valore perché se non si conosce la storia mancano le fondamenta», tenuto conto che «la Chiesa è frutto del contesto sociale». Da qui la valutazione positiva di Regoli per questa particolare proposta editoriale, «una operazione culturale lungimirante del Vicariato» perché usa «un linguaggio divulgativo, con l’obiettivo di cercare di arrivare al maggior numero di persone possibile».
di Michela Altoviti da Roma Sette
13 settembre 2022