Silenzio, molto raccoglimento, lacrime di commozione ma anche qualche accenno di sorriso. È il clima che si è respirato stamattina a Santa Maria Maggiore, nel primo giorno di omaggio e preghiera alla tomba di Papa Francesco. Centinaia i fedeli già in fila molto prima delle 7, consueto orario di apertura della basilica. I primi hanno iniziato ad aspettare dalle 5, e in un paio d’ore la coda è arrivata fino a piazza dell’Esquilino, alle spalle della basilica.
Tra loro Giovanna e il marito Claudio. Arrivano dalla provincia di Napoli ed erano in via della Conciliazione ieri per i funerali: «Eravamo molto in fondo, ma abbiamo vissuto lo stesso molto intensamente la Messa, è stato commovente ma ci tenevamo particolarmente ad essere qui stamattina, anche se per pochi secondi, per pregare davanti alla sua tomba. Abbiamo sempre seguito Francesco in questi anni, in televisione e venendo spesso a Roma, era il minimo essere qui».
In fila fin dal primo mattino anche suor Maurilia Pellicioli, di origine bergamasca ma da anni a Roma con le Orsoline di San Girolamo in Somasca, in fila con le altre sue consorelle, con le quali gestisce una scuola in periferia: «Anche semplicemente l’attesa di visitare la tomba – sottolinea – è un momento particolare ed emozionante, non solo perché possiamo pregare il Rosario ma anche perché la mente pian piano si affolla di ricordi, di pensieri felici di questo pontificato che ci ha dato tanta gioia, anche tanta simpatia. Francesco è stato per noi l’esempio per calarci tra la gente, tra i bambini che non hanno molte possibilità di studiare, tra i poveri».
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