Dove il gioco diventa incontro e il campo un terreno di amicizia: così, nel quartiere Aurelio a Roma, lo sport si trasforma in una palestra di fraternità. Guidata da don Alessandro Pagliari, la comunità dei Santi Protomartiri Romani apre ogni giorno i suoi spazi a bambini, ragazzi e famiglie, offrendo loro un luogo dove crescere insieme, tra sorrisi, fatica condivisa e rispetto reciproco.
“Il Grest estivo ha coinvolto più di 200 bambini – spiega il parroco, don Alessandro – accompagnati da 70 animatori, mentre in occasione del Giubileo dei giovani la comunità ha ospitato 400 ragazzi, molti provenienti dalla Francia e da altre diocesi italiane. Nella vita di tutti i giorni, il mini calcio e il mini rugby rappresentano per i più piccoli un’occasione concreta per imparare a vivere insieme”.
A dare forma a questo progetto è l’Associazione sportiva dilettantistica Kekambas, che da quattro anni opera all’interno della parrocchia, in sintonia con il cammino avviato da don Alessandro. Due le discipline proposte: mini rugby e mini calcio, ma chissà che in futuro non si riesca ad ampliare l’offerta. Ai piccoli atleti, dai tre anni in su, non vengono trasmessi soltanto i fondamentali del rugby e del calcio, ma soprattutto l’attenzione all’altro, il gusto dell’incontro e la capacità di includere chi è più fragile.
“Siamo nella parrocchia dei Protomartiri da quattro anni, cioè da quando è arrivato don Alessandro – racconta il responsabile Davide Frezza –; siamo partiti subito con gli allenamenti di rugby per i bambini e poi abbiamo introdotto anche il calcio. Con i più piccoli lavoriamo soprattutto sulla psicomotricità, cioè proponiamo attività finalizzate innanzitutto alla crescita motoria, con esercizi pensati per aiutare i bambini a crescere nell’equilibrio e nella coordinazione, contrastando la vita troppo sedentaria che spesso li accompagna”.
Poi, a mano a mano che i piccoli sportivi crescono, si inizia a proporre “un’attività più strutturata, partecipiamo anche a partite o competizioni con altre squadre, ma sempre nell’ottica della crescita personale e sociale, inclusiva. Si crea un ambiente familiare, c’è un contatto diretto con i genitori, anche grazie al fatto che si fidano molto del parroco don Alessandro Pagliari”.
Tra l’Associazione sportiva e la parrocchia c’è una vera comunione di intenti: attraverso il gioco, si costruiscono relazioni, si imparano regole condivise, si scopre che nessuno deve sentirsi escluso.
“L’idea di fondo è valorizzare gli spazi che abbiamo – aggiunge don Alessandro –, sia tramite attività organizzate e strutturate, come quelle proposte da Kekambas, sia lasciando momenti liberi, durante i quali può partecipare chiunque, per favorire la socialità. Purtroppo nel quartiere mancano i punti di aggregazione, come un parco o una piazza e quello che trovano qui è uno spazio dove crescere con certi valori”.
La parrocchia ha scelto di utilizzare ogni spazio: accanto al campo da calcio, il grande terreno dell’oratorio si riempie ogni pomeriggio di bambini e ragazzi, anche provenienti da zone vicine. “La sfida è integrare tutti, anche chi ha difficoltà – conclude il parroco – Bisogna stare accanto ai giovani, dedicare loro tempo”.
Questa è solo una delle tantissime storie di salvezza e aiuto portate avanti sul territorio da sacerdoti, impegnati in prima linea, e dalle loro comunità.
Lo spiega chiaramente la nuova campagna istituzionale della Conferenza Episcopale Italiana dal claim incisivo “Chiesa cattolica italiana. Nelle nostre vite, ogni giorno”, che si articola attorno ad alcune domande – Che importanza dai a chi fa sentire gli anziani meno soli? A chi aiuta i ragazzi a prepararsi al futuro? A chi ti aiuta a pregare? – un racconto corale che mostra come la Chiesa abiti le storie di ogni giorno, con gesti di vicinanza, mani che si tendono, parole che consolano, segni che trasformano la fatica in speranza.
La campagna intende mostrare i mille volti della “Chiesa in uscita”, una comunità che si fa prossima ai più fragili e accompagna famiglie, giovani e anziani con azioni concrete. Dai percorsi formativi rivolti ai ragazzi, per imparare a usare intelligenza artificiale e nuove tecnologie, alle attività ricreative per gli anziani che spesso devono affrontare una vita in solitudine, dal sostegno alle persone lasciate sole, restituendo loro dignità e speranza, ai cammini di fede per aiutare ogni individuo a incontrare Dio nella vita quotidiana.
“Nell’Italia di oggi, senza la presenza viva della Chiesa, con la sua rete di solidarietà, – spiega il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – grazie all’impegno instancabile di migliaia di sacerdoti e volontari, mancherebbe un punto di riferimento essenziale. Attraverso questa campagna desideriamo rendere visibile quanto questa presenza sia concreta e incisiva nella quotidianità di tante persone”.
Ideata e prodotta da Casta Diva Group la campagna della Conferenza Episcopale Italiana è on air dal 30 novembre fino al 31 dicembre 2025. Gli spot, da 15” e da 30”, raccontano una Chiesa vicina, ogni giorno, attraverso cinque esempi concreti: l’attenzione agli anziani, che diventa cura per chi affronta la solitudine; l’impegno verso le nuove generazioni, che si traduce in percorsi formativi per l’utilizzo delle nuove tecnologie; il dono delle seconde possibilità, che si concretizza in una mano tesa a chi si sente escluso o emarginato; la forza della preghiera, che illumina il cammino di chi è in ricerca; la salvaguardia del creato, che passa anche dall’esplorazione scientifica per scoprire la bellezza nascosta nel mondo. Un invito a riconoscere nella vita di tutti i giorni il volto di una Chiesa che c’è, serve e ascolta, testimoniando la concretezza del Vangelo vissuto. Non solo tv, ma anche radio, digital e carta stampata, con uscite pianificate su testate cattoliche e generaliste, pensate per invitare a riflettere sui valori dell’ascolto, della vicinanza e della fraternità. Perché “la Chiesa cattolica è casa, è famiglia, è comunità di fede. Per te, con te”.
23 dicembre 2025













