L’ultimo saluto del cardinale De Donatis al vescovo Matarrese

Il cardinale vicario Angelo De Donatis ha celebrato il funerale del vescovo emerito di Frascati, monsignor Giuseppe Matarrese, morto sabato scorso a 86 anni dopo una lunga malattia. Nell’omelia della Messa esequiale, nella cattedrale di Frascati, il cardinale ha ricordato il carattere schietto e la testimonianza offerta attraverso il suo «viaggio della sofferenza, nell’inquieta ricerca di chi si lascia interrogare da una domanda e si apre ad accogliere quella rivelazione che non viene dalla propria carne e dal proprio sangue ma dal Padre che è nei Cieli».

Monsignor Matarrese, nato ad Andria il 3 giugno 1934, era stato ordinato sacerdote il 15 marzo 1959. Vice parroco a Roma prima in Santa Maria Ianua Coeli, poi ai Santi Patroni d’Italia a Trastevere e a San Giovanni Battista De Rossi all’Alberone, l’ 8 dicembre 1970 divenne parroco dei Santi Martiri dell’Uganda a Poggio Ameno sull’Ardeatina. La chiesa in realtà era un negozio adattato ma proprio grazie all’ impegno del sacerdote pugliese si riuscì a realizzare un luogo di culto vero e proprio. Tra gli altri incarichi ricoperti in quel periodo, Matarrese fu presidente dell’Istituto Interdiocesano per il Sostentamento del clero della diocesi di Roma, e consigliere e tesoriere della Fondazione Migrantes.

Eletto alla sede vescovile di Frascati l’ 11 novembre 1989, Matarrese ricevette la consacrazione episcopale il 16 dicembre successivo dal cardinale Ugo Poletti. Durante il suo servizio a Frascati accanto all’ intensa attività pastorale si impegnò molto per l’ edilizia di culto, inaugurando, tra le altre cose, la Cattedrale di San Pietro Apostolo e la fontana dell’omonima piazza, rimesse a nuovo dopo lunghi lavori di restauro.