Migranti e relazioni internazionali: incontro con il vescovo Zuppi e il giornalista Lambruschi

“La questione dei migranti nelle relazioni internazionali” è il tema dell’incontro promosso dal Centro per la cooperazione missionaria tra le Chiese e dall’Ufficio Migrantes della diocesi di Roma, in programma il 9 febbraio alle ore 10 al Pontificio Seminario Romano Maggiore (piazza San Giovanni in Laterano, 4; è possibile parcheggiare l’auto nello spazio interno antistante la Pontificia Università Lateranense). L’argomento verrà approfondito dall’arcivescovo di Bologna monsignor Matteo Zuppi e dal giornalista di Avvenire Paolo Lambruschi. Si tratta del secondo appuntamento del ciclo di formazione e informazione missionaria 2018-2019, dal titolo “Convivenza tra i popoli e sicurezza”.

Monsignor Zuppi è stato vescovo ausiliare di Roma dal 2012 al 2015. Nato a Roma l’11 ottobre 1955, è stato ordinato sacerdote per la diocesi di Palestrina nel 1981 e poi incardinato a Roma il 15 novembre 1988; è stato prima vice parroco (dal 1981 al 2000) e poi parroco (dal 2000 al 2010) della basilica di Santa Maria in Trastevere. Dal 2000 ha ricoperto il ruolo di assistente ecclesiastico generale della Comunità di Sant’Egidio, mentre dal 2010 quello di parroco nella comunità dei Santi Simone e Giuda a Torre Angela. Lambruschi è invece nato a Milano nel 1966 ed è giornalista professionista dal 1992. Ha iniziato collaborando con alcune emittenti radiotelevisive milanesi e il settimanale Il Nostro Tempo. Ha diretto il mensile di strada Scarp de’ tenis e il mensile di finanza etica Valori. Come inviato di Avvenire, si è occupato prevalentemente di vicende di immigrazione, povertà e traffico di esseri umani. Da settembre 2014 è capo della redazione degli Interni.

«L’obiettivo di questo incontro è spingerci ad andare oltre i nostri confini geografici per prendere coscienza delle dinamiche relazionali tra gli Stati in rapporto al fenomeno migratorio – spiega don Michele Caiafa, addetto del Centro missionario diocesano –. Vogliamo capire come è vissuto sul campo il diritto internazionale che regola la fluidità dei popoli. Comprendere quali saranno le ricadute, per così dire, nei rapporti in particolare tra l’Africa e l’Europa, tra l’Europa e l’Italia. E ancora, favorire la presa di coscienza che prima del migrante c’è di fronte la persona umana, e per noi cristiani un fratello da amare. Cercheremo di fare chiarezza anche in rapporto a una informazione spesse volte disinformante e faziosa. Il nostro intento è aprire finestre su questo tema così delicato e complesso, finestre di verità e di ragionevolezza».

«Quello che mi piace sottolineare dell’incontro in programma sabato 9 – riflette monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore dell’Ufficio Migrantes della diocesi di Roma – è che abbiamo due relatori che davvero possono aiutarci a capire la complessità del problema, entrarci dentro in profondità. Credo che uno dei problemi di oggi, sia proprio la superficialità con cui trattiamo la questione delle migrazioni. Cercheremo infatti di capirne di più le origini, la portata, i risvolti economici e politici. E facendo questo apriremo una finestra sul mondo, che ci aiuti a conoscere di più».

6 febbraio 2019