Napoleone e Roma: il video realizzato da due Uffici diocesani in occasione del bicentenario della morte

Palazzo Bonaparte, la Galleria Borghese, il Museo Napoleonico, la chiesa di Santa Maria in via Lata, i Mercati di Traiano con la mostra “Napoleone e il mito di Roma”. Tanti i luoghi della Città Eterna legati alla storia di Napoleone Bonaparte, immortalati nel video “Napoleone e Roma: storia di un sogno”, realizzato dall’Ufficio per la Cultura e l’Università e dall’Ufficio per la Pastorale del tempo libero, del Turismo e dello Sport in occasione del bicentenario della morte di Bonaparte (1821 – 5 maggio – 2021), disponibile sul canale YouTube Cultura e Università della diocesi di Roma.

Protagonista monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio per la cultura e l’università, insieme ad altri personalità: l’attore Davide Panizza; la direttrice della Galleria Borghese Francesca Cappelletti; i curatori della mostra “Napoleone i il mito di Roma” Massimiliano Munzi, Simone Pastor, Nicoletta Bernacchio; e ancora il curatore del Museo Napoleonico Marco Pupillo.

«Il 5 maggio 2021 ricorre il bicentenario della morte di Napoleone – spiega monsignor Lonardo –. Partendo dalla poesia “Il cinque maggio” di Alessandro Manzoni, racconteremo il rapporto tra Napoleone e la Città eterna, visitando i luoghi dove ancora sono presenti le sue tracce».

«Si tratta del quarto video frutto della collaborazione tra l’Ufficio per la Cultura e l’Università e l’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport – sottolinea don Francesco Indelicato, direttore dell’Ufficio per la pastorale del tempo libero, che ha curato le riprese del video –. La filosofia di questo progetto è quella di far riscoprire Roma ai romani, attraverso itinerari che la percorrono trasversalmente a seconda degli argomenti trattati, dal punto di vista culturale e soprattutto mediante una riflessione di fede. Il tema che sottende al video su Napoleone ha a che fare, a mio avviso, con il Vangelo della vite e i tralci che abbiamo ascoltato domenica scorsa, laddove Gesù è lapidario nel dire che senza di Lui non possiamo fare niente, ossia niente che abbia senso, niente di costruttivo». Bonaparte, prosegue don Indelicato, durante la solitudine dell’esilio a Sant’Elena, «riconobbe che la figura di Gesù è imparagonabile a qualsiasi grande figura umana e divina, e forse, spero, avrà anche potuto riconoscere i suoi errori alla luce degli insegnamenti di Cristo».

«È per questo che ne “Il 5 maggio” Manzoni ribalta tutto invertendo le parti – racconta monsignor Lonardo al termine del documentario –. Nella vita di Napoleone c’è prima la vittoria e poi la sconfitta, prima il trionfo e poi l’esilio. Nella fede invece l’essere suscitati e consolati ribalta l’essere atterrati e affannati. Manzoni vede il destino di Napoleone in questo ribaltamento: la grandezza della personalità di Napoleone ormai si piega al disonore del Golgota e della croce e in questo modo lui torna ad essere vittorioso».

Francesco d’Alfonso è direttore di produzione, curatore delle musiche e del montaggio di “Napoleone e Roma: storia di un sogno”, mentre Annalisa Maria Ceravolo è segretaria di produzione e curatrice delle fotografie e delle riprese.

3 maggio 2021