L’amore come via di santità è il tema attorno al quale si è snodata l’ultima mattina di Congresso teologico pastorale, che ha visto riuniti nell’Aula Paolo VI oltre duemila delegati da 120 Conferenze episcopali di tutto il mondo. Sul palco il reliquiario dei coniugi beati Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, patroni del X Incontro mondiale. Accanto alla teca di vetro ha preso la parola il nipote della coppia, Francesco Beltrame Quattrocchi, docente universitario, adottato dall’ultimogenita dei coniugi beati, Enrichetta, dichiarata venerabile da Papa Francesco lo scorso anno.
«Non ho avuto modo di incontrare personalmente Luigi – ha esordito –, perché deceduto nel 1951, poco meno di due anni prima della mia nascita, ma posso affermare di avere avuto il privilegio e il dono di essere stato sostanzialmente testimone oculare dell’approccio alla vita di Luigi e Maria e delle loro opere attraverso diversi decenni, proprio perché ho avuto modo di osservarli direttamente. Sento così su di me il dovere di aprire al mondo questo dono, uno fra i tantissimi ricevuti». Francesco Beltrame Quattrocchi ha ripercorso poi la vita dei due zii beati, «due persone normali che hanno costruito una famiglia assolutamente normale», eppure a loro modo capaci di trasformarsi, «illuminati dalla grazia di Gesù», in una «cellula viva e generatrice di messaggi e azioni, capace di ascolto e di farsi ascoltare». Luigi e Maria «sono riusciti a svolgere azioni ordinarie in modo straordinario, in tempi a volte assai complessi, quali quelli delle due guerre mondiali, che pure li hanno visti protagonisti attivi, soprattutto attraverso le azioni dei figli», ha spiegato ancora Francesco.
Perché i santi in fondo «sono il contrario degli eroi», un santo è «un poveraccio come me, con gli stessi dubbi, paure, debolezze». Parola di Giovanni Scifoni, attore, autore e regista, che cura una serie sul web dedicata al “Santo del giorno”, in cui coinvolge anche la moglie Elisabetta e i tre figli. Sono stati proprio i coniugi Scifoni a presentare il libro “La santità nelle famiglie del mondo”, che durante il X Incontro mondiale è stato regalato ai duemila delegati.
Si scoprono così non solo la storia dei beati Beltrame Quattrocchi, che vissero l’orrore delle due guerre mondiali, ma anche di Louis e Zelie Martin, i genitori di santa Teresina di Lisieux; di Sergio Bernardini e Domenica Bedonni; di Takashi Nagai e Midori Marina, a Nagasaki quando fu sganciata la bomba atomica; di Cyprien e Daphrose, «un uomo e una donna che attraversano tutto l’orrore della guerra civile in Ruanda». Conclude Scifoni: «Vediamo nelle nostre famiglie e in quelle che ci circondano tante guerre e tante storie di dolore. Tutti questi sposi, questi uomini e queste donne coraggiosi, umili, piccoli e fragili, ci dicono che da qualunque distruzione, da qualunque orrore, Dio può creare una santa famiglia di Nazareth».
25 giugno 2022