1 Maggio 2025

Visita e celebra la Messa nella parrocchia di Sant’Enrico

Visita e celebra la Messa nella parrocchia di Sant’Enrico

Visita e celebra la Messa nella parrocchia dei Santi Martiri Canadesi

Visita e celebra la Messa nella parrocchia dei Santi Martiri Canadesi.

Visita e celebra la Messa all’Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice

Visita e celebra la Messa all’Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice.

Visita alla grande Moschea di Roma e incontro con l’Imam e il direttore del centro culturale islamico

Visita alla grande Moschea di Roma e incontro con l’Imam e il direttore del centro culturale islamico

Visita alcune chiese del centro

Visita alcune chiese del centro

Visita al consultorio familiare “Al Quadraro”

Visita al consultorio familiare “Al Quadraro”

​Visita ad Limina Apostolorum

Partecipa alla Visita ad Limina Apostolorum dei Vescovi della Conferenza Episcopale Laziale.

Visita a Santa Maria Assunta e San Giuseppe a Primavalle

Visita a Santa Maria Assunta e San Giuseppe a Primavalle

Violenza sulle donne, panchina rossa a San Gabriele

San Gabriele dell'Addolorata (foto di Cristian Gennari)

Joy, Rita e Isoke sono tre donne accomunate da uno stesso, difficile, percorso di vita: sono passate attraverso la tratta e le violenze, ma sono riuscite a uscirne. Al loro fianco, suor Rita Giaretta e suor Eugenia Bonetti, che le hanno aiutate e continuano a sostenere tante altre donne. Le loro storie sono raccontate nel docufilm “Sue”, di Elisabetta Larosa, che sarà presentato domenica prossima (28 novembre) alle 17 nella Sala Miriam della parrocchia di San Gabriele dell’Addolorata (via Ponzio Cominio, 93), in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre il 25 novembre. Al termine della proiezione, un segno concreto: verrà inaugurata una panchina rossa posta davanti all’entrata della chiesa, simbolo della lotta contro ogni forma di violenza sulle donne.

L’iniziativa è promossa in collaborazione con la Casa del Magnificat, che ha sede nel territorio parrocchiale, e accoglie donne che vengono da situazioni difficili. A gestirla c’è proprio suor Rita Giaretta, che già a Caserta, negli anni Novanta, aveva fondato Casa Rut. «La Casa del Magnificat segna l’evoluzione di un cammino, nasce dal desiderio di fare “sororità” insieme, di essere “sorelle tutte” come dice Papa Francesco – spiega la religiosa delle Orsoline del Sacro Cuore di Maria –. Più che casa di accoglienza, mi piace chiamarla casa di ospitalità, dove le fragilità e le violenze diventano una forza di ricchezza e di trasformazione. Attualmente ci vivono stabilmente due ragazze, che vengono da situazioni difficili». Una di loro, Joy, protagonista del libro “Io sono Joy”, con prefazione di Papa Francesco: «La sua storia rappresenta un po’ quella di tutte le sue amiche e sorelle – sottolinea suor Rita –. Ora porta avanti un cammino di sensibilizzazione e informazione, perché di fronte alla violenza sulle donne, a questo crimine contro l’umanità che è la tratta, l’unica cosa da fare è incidere a livello culturale, creare una sensibilità nuova».

Vanno in questo senso, infatti, il documentario di Larosa e l’installazione della panchina rossa. «È un simbolo che ci interpella – riflette –, ci invita a chiederci: da che parte stiamo? Da quella del dominio o da quella dell’empatia, della sopraffazione o della gentilezza? Vuoi insanguinare ancora questa terra, o stendere braccia e mani per prenderti cura degli altri? In una zona popolosa come il quartiere Don Bosco, vogliamo essere un piccolo presidio, sale e lievito di un territorio, accanto a tante donne che hanno subito o continuare a subire violenza affinché questo dramma venga fermato».

Per partecipare, per motivi di spazio, è necessario confermare la presenza in segreteria parrocchiale: 067610441. Sarà necessario esibire il green pass.

22 novembre 2021

Violenza di genere nella fragilità sociale: promuovere la speranza attraverso la tutela sociale e legale

Martina, 20 anni, accolta insieme alla bambina neonata in una casa protetta della Caritas di Roma dopo essere fuggita dalle violenze del compagno e della sua famiglia; Asma, 40 anni, del Bangladesh, fuggita con le figlie di 17 e 9 anni per salvarle da un futuro di segregazione e violenze; Rosa, 58 anni, con problemi di salute mentale, abusata e violentata, finita in strada, a causa di un compagno tossicodipendente; D. B., protetta internazionale di origine africana, subisce violenze da un uomo a cui si era legata per non vivere in strada. Sono cinque storie di violenza sulle donne e violenza domestica che gli operatori della Caritas diocesana raccontano nel nuovo quaderno di formazione “Violenza di genere nella fragilità sociale. Promuovere la speranza attraverso la tutela sociale e legale”, quinto numero della collana “Sguardi”. Un approfondimento – pubblicato in occasione della Giornata internazionale della donna – che, insieme alle storie di vita, presenta l’evoluzione normativa per contrastare la violenza sulle donne, le misure di sostegno, i contributi e il patrocinio gratuito, le strutture e i percorsi riabilitativi. Una sezione, curata dall’Associazione Bancaria Italiana, riguarda la violenza economica sulle donne.

«C’è un lungo cammino da fare, un duro lavoro che ci attende sul piano della formazione culturale per una conversione dei rapporti tra uomo e donna, tra generi, tra adulti e bambini, tra giovani e anziani, che abbia come obiettivo quello di crescere nella consapevolezza dei nostri limiti, dei nostri modi di pensare e di agire» scrive Giustino Trincia, il direttore della Caritas diocesana di Roma, nell’editoriale che apre il quaderno. «Rispetto al tema violenza di genere – ancora scrive il direttore –, la principale urgenza è quella di contrastare l’indifferenza, oltre al silenzio, cioè la propensione a voltarsi dall’altra parte. Per un credente e per una comunità è un grave peccato di omissione non intervenire nei modi e nei tempi giusti, con la giusta preparazione, forti della richiesta di aiuto al Signore, allorquando veniamo a conoscenza o addirittura vediamo e sentiamo le voci e le grida di dolore, anche quelle più sommesse, che echeggiano nelle nostre case, nei nostri condomini, nelle nostre realtà ecclesiali, nelle nostre scuole, nei nostri luoghi di studio, o di lavoro, o di ritrovo e di sport». «Cogliamo l’opportunità del Giubileo della speranza, per metterci in cammino sulla strada della conversione, diventando semi di speranza in quanto promotori e testimoni di pace, di giustizia, di accoglienza e di inclusione verso quanti sono diversi da noi, verso il genere diverso dal nostro, qualunque esso sia».

La violenza di genere riguarda tutte le fasce sociali e, pur essendo così drammaticamente presente nelle cronache quotidiane, spesso rimane ancora nascosta tra le sofferenze delle vittime. La sua crescente diffusione trascende le esperienze individuali e si presenta come un complesso problema sociale; una diffusa sfida globale. La persistenza e l’aumento del fenomeno porta a considerazioni su una tendenza regressiva, primitiva, dove l’istinto prevale sulla razionalità e il silenzio della società̀ legittima tacitamente la perpetrazione di tale crimine. I provvedimenti legislativi adottati negli ultimi anni hanno riconosciuto la violenza di genere come una violazione dei diritti umani e, nell’ordinamento italiano raggiungono la loro efficacia applicativa con l’introduzione della normativa oggi nota come Codice Rosso con il quale non solo vengono istituite delle corsie prioritarie e accelerate per i casi di violenza contro le donne ma vengono introdotti nuovi reati, tra cui la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

Alla luce di dati ufficiali, è chiaro come la violenza anche se definita “di genere”, è perpetrata nella stragrande maggioranza verso le donne. Ciononostante, l’iniziativa legislativa di riforma deve improntarsi a grande tutela ma soprattutto a interventi preventivi efficaci. Si è infatti constatato che l’inasprimento delle pene non vede diminuire come ci si attenderebbe il numero dei casi di violenza.

Il Servizio di Assistenza Socio Legale di Caritas (Nalc) costituisce un valido osservatorio cui fare riferimento nell’esame di tale fenomenologia. Da un’analisi oggettiva dei casi trattati in materia di violenza di genere emerge che le richieste di aiuto negli anni dal 2017 al 2024 sono state complessivamente 36.

Le situazioni a rischio o già compromesse sono ben più numerose di quelle denunciate; diversi sono i motivi che bloccano le interessate a intraprendere azioni a propria tutela. Tra coloro che hanno trovato il coraggio di chiedere aiuto è stato riscontrato come la paura della denuncia aggravi drammaticamente la situazione sino ad arrivare ad atti di violenza fisica estrema, come purtroppo avvalorata dalle cronache; la paura di ritorsioni economiche, soprattutto riguardo al mantenimento dei figli; la scarsa fiducia nei confronti delle istituzioni per una immediata ed efficace azione di salvaguardia propria e dei figli; il timore di un futuro incerto e difficile soprattutto per coloro che non hanno un reddito proprio; da ultimo, ma non infrequente, la speranza che l’autore delle violenze possa “cambiare” e ravvedersi. Tutto ciò può portare il ritiro della denuncia se già avvenuta e/o l’interruzione del percorso avviato.

La lotta alla violenza di genere necessita di un coinvolgimento concreto e tempestivo a livello politico, legislativo e degli organi preposti, ma anche l’impegno ad intervenire concretamente sugli atteggiamenti della società̀ con un approccio multiforme che comprenda l’educazione, in particolare delle nuove generazioni, ad abbracciare la diversità di genere, considerandola un arricchimento e non una discriminazione che giustifichi qualsiasi tipo di violenza verso i più fragili; organizzare programmi territoriali per iniziative culturali, educative e formative accessibili a tutti i cittadini; creare una solida rete tra istituzioni, forze dell’ordine e associazioni per sostenere le vittime e promuovere gli sforzi di prevenzione.

7 marzo 2025

Villa Glori, convegno sui modelli di accoglienza per le polifragilità

«Modelli di accoglienza per le polifragilità: quale futuro» è il titolo della tavola rotonda che la Caritas di Roma promuove giovedì 1° dicembre in occasione della Giornata mondiale di lotta all’Aids. L’incontro si svolgerà dalle ore 16.30 presso il Polo Caritas di Villa Glori che ospita le tre case famiglia per malati di Aids.

Parteciperanno anche i rappresentanti della Comunità In Dialogo e del Centro per l’autonomia Michele Iacontino. Tra gli interventi, quelli di Salvatore Grammatico, responsabile Caritas Villa Glori, “Villa Glori, un progetto di accoglienza e di speranza: verso il sogno”; Antonio Mastromattei, Regione Lazio, “Verso quale futuro? La risposta delle istituzioni”: Nicoletta Orchi, Centro di Coordinamento per i trattamenti a domicilio – INMI Spallanzani, “L’esperienza al servizio di nuovi approcci”; Giulio Camillo De Gregorio, direttore Distretto 2 ASL RM 1, “Le polifragilità e la necessità di un lavoro specifico all’interno di una rete di servizi: «La salute a casa»”; Giustino Trincia, direttore Caritas di Roma.

Dopo un momento di dibattito, l’incontro si concluderà con un aperitivo e il concerto “Sacred Concert”, concerto jazz, con il maestro del coro Alessandro Forlini, diretto da Enrico Gherlardi.

21 novembre 2022

Vigilia di Ognissanti, iniziative in diocesi dal centro alla periferia

Per la viglia di Ognissanti, mercoledì 31 ottobre, sono diverse le iniziative organizzate nella diocesi di Roma, sia in centro che in periferia.

Ai Fori e al Palatino si terrà una processione dietro alle immagini dei santi; ciascun fedele è invitato a portare l’immagine di un santo a cui è particolarmente legato. L’ingresso è previsto da largo Corrado Ricci a partire dalle 19. Da lì si potrà accedere alla chiesa di Santa Maria Antiqua dove, alle 20, si terrà un momento di preghiera presieduto dal vescovo ausiliare del settore Centro, monsignor Gianrico Ruzza, che guiderà poi il cammino attraverso i Fori. Quindi due soste: la prima presso le Fraternità monastiche di Gerusalemme nella chiesa di San Sebastiano, dove verranno recitate le litanie dei santi; la seconda nella chiesa di San Bonaventura al Palatino, affidata ai frati francescani, dove ci sarà l’adorazione della Croce. Infine, l’arrivo a Sant’Anastasia, per l’adorazione eucaristica e la conclusione del pellegrinaggio, attorno all’una e mezza. «Roma è una città di grandi santi – riflette il vescovo –, così abbiamo pensato a una notte di preghiera in compagnia dei santi, che vivremo in uno dei luoghi più belli del mondo, cioè la zona del Palatino e dei Fori, con gioia. Perché la ricerca della santità è la ricerca della verità e della felicità».

Al Torrino è invece in programma, per il secondo anno consecutivo, “La Notte dei Santi”. Il via all’Auditorium Santa Chiara (via Caterina Troiani, 90) alle 20.30 con un concerto dei Kantiere Kairòs (nella foto); seguirà una tavola rotonda sul tema “Abbi cura di lui”, incentrata sull’accoglienza, a cui interverranno il vescovo ausiliare per il settore Sud Paolo Lojudice, la giornalista Maria Pia Ammirati, le Francescane del Cuore immacolato di Maria e Riccardo Graceffa, consigliere del IX Municipio. «Porterà la sua testimonianza anche una persona che ha vissuto l’esperienza della fuga dal suo Paese e dell’arrivo in Italia», anticipa il vescovo ausiliare. Quindi la catechesi di don Giacomo Pavanello, responsabile dell’Area evangelizzazione e prevenzione per l’associazione Nuovi Orizzonti, fondata da Chiara Amirante. I vari momenti saranno intervallati da una coreografia a cura della Holy dance, eseguita da suor Anna Nobili e da Celeste Fornaro, ballerina classica. A presentare la serata sarà invece il conduttore televisivo Alessandro Greco. Inoltre, presso i gazebo allestiti all’ingresso dell’Auditorium, alcuni sacerdoti saranno disponibili per colloqui e confessioni.

Alle 23,30 circa i partecipanti si sposteranno in processione con i flambeaux nella vicina parrocchia di San Giovanni Battista de La Salle, dove monsignor LOJUDICE presiederà la solenne celebrazione eucaristica. La manifestazione è promossa da “Christian music Italy”. «È una festa importante quella dei santi, ancor più in un momento in cui Papa Francesco ci ha sollecitato, con la sua ultima esortazione apostolica, a riflettere sulla santità del quotidiano – osserva il presule –. Per questo si è deciso di organizzare un momento di preparazione, fatto di svago, di riflessione e di preghiera, che aiuti a vivere al meglio la solennità del primo novembre».

A Santa Dorotea, a Trastevere, in programma l’adorazione, l’evangelizzazione di strada e la Messa delle 23.30 presieduta dal vescovo Ruzza.

26 ottobre 2018

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