22 Maggio 2025

A San Bonaventura i tutorial per tenere aperto l’oratorio

Stimolare la creatività la fantasia degli adulti e dei bambini attraverso la realizzazione di lavoretti. Offrire a genitori e figli l’opportunità di trascorrere qualche ora divertendosi con attività manuali. Con questo spirito catechisti e animatori dell’oratorio di San Bonaventura da Bagnoregio a Torre Spaccata hanno realizzato dei tutorial, poi caricati sulla pagina Facebook parrocchiale con cadenza settimanale. In calendario ci sono anche la realizzazione di palme in cartoncino e la proposta di un presepe pasquale per rappresentare la Passione con il giardino del Getsemani sul Monte degli Ulivi e il Golgota da allestire in casa durante la Settimana Santa con l’aiuto di mamma e papà Seppur a distanza, prosegue anche il catechismo dell’iniziazione cristiana e la formazione dei giovani.

«Stanno riscuotendo successo i video della serie “Pillole di catechismo alla romana” di Michele La Ginestra, proposti dall’Ufficio catechistico diocesano – spiega il parroco, don Stefano Cascio –. Vengono coinvolti anche i genitori perché attraverso l’applicazione Kahoot formuliamo delle domande a tema e i grandi affiancano i bambini ragionando insieme sulle risposte da dare. Per i più grandi è stato messo on line il video realizzato dalla pastorale universitaria della diocesi con don Fabio Rosini. Le piattaforme per videoconferenze hanno permesso inoltre il ritiro di Quaresima».

Di Roberta Pumpo da Romasette

Papa Francesco: preghiera universale contro la pandemia

«In questi giorni di prova, mentre l’umanità trema per la minaccia della pandemia, vorrei proporre a tutti i cristiani di unire le loro voci verso il Cielo. Invito tutti i Capi delle Chiese e i leader di tutte le Comunità cristiane, insieme a tutti i cristiani delle varie confessioni, a invocare l’Altissimo, Dio onnipotente, recitando contemporaneamente la preghiera che Gesù Nostro Signore ci ha insegnato. Invito dunque tutti a farlo parecchie volte al giorno, ma, tutti insieme, a recitare il Padre Nostro mercoledì prossimo 25 marzo a mezzogiorno, tutti insieme. Nel giorno in cui molti cristiani ricordano l’annuncio alla Vergine Maria dell’Incarnazione del Verbo, possa il Signore ascoltare la preghiera unanime di tutti i suoi discepoli che si preparano a celebrare la vittoria di Cristo Risorto». Domenica 22 Papa Francesco ha appena terminato l’Angelus, nella Biblioteca del Palazzo Apostolico. E lancia un appello a unire le voci di tutti i cristiani contro la pandemia di coronavirus, alla quale si può rispondere solo «con l’universalità della preghiera, della compassione, della tenerezza». Con questa la stessa intenzione, prosegue il Santo Padre, «venerdì prossimo 27 marzo, alle ore 18, presiederò un momento di preghiera sul sagrato della basilica di San Pietro, con la piazza vuota. Fin d’ora invito tutti a partecipare spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione. Ascolteremo la Parola di Dio, eleveremo la nostra supplica, adoreremo il Santissimo Sacramento, con il quale al termine darò la benedizione Urbi et Orbi, a cui sarà annessa la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria».

La preghiera guidata da Papa Francesco potrà essere seguita, sia mercoledì che venerdì, in diretta su Tv2000 e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.

23 marzo 2020

Omelia del Cardinale Vicario al Divino Amore del 22 marzo

Caritas, alla Fraterna Domus di Sacrofano il nuovo centro di accoglienza per l’emergenza coronavirus

La Caritas di Roma per far fronte alla situazione di emergenza per l’epidemia covid-19 e per le accresciute difficoltà delle persone senza dimora, nonché per la tutela e la sicurezza degli ospiti e dei volontari nei propri centri, ha attivato alcune misure urgenti.

Da venerdì 20 marzo, ai quattro centri di accoglienza diocesani – Ostello “Don Luigi Di Liegro” alla Stazione Termini, Casa di accoglienza “Santa Giacinta” alla Cittadella della carità, Centro di accoglienza “Gabriele Castiglion” a Ostia, Centro per il Piano freddo a Ponte Casilino – si aggiunge il Centro di accoglienza straordinario “Fraterna Domus” a Sacrofano. Si tratta di una struttura temporanea, nella quale verranno dislocate novanta persone che già vivevano nei centri diocesani. Una misura che si è resa necessaria per consentire agli ospiti la permanenza nel centro nell’arco delle 24 ore dopo la richiesta del Comune di Roma di estendere l’accoglienza all’intera giornata, provvedimento che consente di arginare il diffondersi del contagio. Il Centro di Sacrofano verrà finanziato dalla Diocesi di Roma e dal contributo straordinario della Conferenza episcopale italiana. Complessivamente sono 360 le persone accolte nei cinque centri.

Le Mense diocesane continuano l’attività. Sono stati ampliati gli spazi in cui gli ospiti possono consumare gli alimenti, allestendo tavoli nei cortili esterni o programmando gli ingressi senza creare situazioni di affollamento.

La Mensa “Giovanni Paolo II” a Colle Oppio – dove c’è la possibilità di maggiori spazi – dal 24 marzo resterà aperta sia per il pranzo che per la cena. La Mensa di Via Marsala continuerà a funzionare soltanto per gli ospiti del vicino Ostello. La Mensa di Ostia in Lungomare Toscanelli resterà aperta a pranzo, mentre la cena sarà servita solo per gli sopiti dell’Otello Castiglion.

Non mancano le criticità che operatori e volontari cercano di superare spiegando la situazione di emergenza.

23 marzo 2020

Il secondo scrutinio on line per i catecumeni

L’emergenza sanitaria non ferma il cammino dei catecumeni. Dopo la prima tappa di domenica 15 marzo, la prossima è in programma domenica 22 marzo. Sul canale YouTube dell’Ufficio catechistico è disponibile il video del secondo scrutinio. Il video contiene una catechesi di circa 25 minuti, uno spazio in cui meditare il Vangelo: https://youtu.be/2Z7rrm9N-XQ.

«Vi invitiamo a sentirvi telefonicamente o in video chiamata, catecumeno eletto e catechista – spiega don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico – avendo già visto il video. Fate un momento di condivisione, parlando del contenuto del video e mettendo a fuoco quelle situazioni di vita del catecumeno eletto evidenziate dalla catechesi. Rimanendo al telefono o in video chiamata, al termine del colloquio, potete pregare insieme secondo lo schema che trovate qui in allegato».

21 marzo 2020

Coronavirus, le regole per le comunità religiose

Dopo i casi di contagio da coronavirus che si sono verificati in due comunità religiose – quella ospitata nella casa generalizia delle Figlie di San Camillo, a Grottaferrata, alle porte di Roma, e la congregazione delle Suore Angeliche di San Paolo, su via Casilina – e su istanza della Regione Lazio, la diocesi di Roma ribadisce le norme di prudenza a cui tutti, laici e consacrati, sono chiamati ad attenersi.

«Nelle chiese e cappelle delle vostre case religiose si potrà continuare a celebrare l’Eucarestia solo se potete garantire le seguenti norme, indicate anche dai decreti della Presidenza del Consiglio dei ministri», scrive in una lettera il prelato segretario generale del Vicariato monsignor Pierangelo Pedretti, e passa poi a ricordarle brevemente: distanza superiore a un metro tra le persone, mascherina obbligatoria per il sacerdote che presiede la celebrazione, Comunione solo sulle mani, nessuna persona esterna ammessa. E ancora, sottolinea il prelato segretario, «al termine della Santa Messa, il calice utilizzato per la consacrazione del sangue di Cristo va igienizzato con cura; il manutergio e il purificatoio vanno lavati alla fine di ogni utilizzo». Inoltre, sarebbe auspicabile avere sempre lo stesso sacerdote a celebrare l’Eucaristia.

Monsignor Pedretti invita anche i superiori delle case religiose a segnalare tempestivamente all’autorità sanitaria anche il più piccolo sintomo di contagio: febbre (superiore a 37° C), tosse secca, mal di gola, raffreddore o difficoltà a respirare. Importante, si legge ancora nella comunicazione, sanificare gli ambienti e disinfettarli con ipoclorito di sodio (amuchina, candeggina) e soluzioni idroalcoliche, per quanto la permanenza del virus sulle superfici «sia ancor dibattuta».

Le disposizioni del Governatorato

Le misure igieniche del governatorato

La comunicazione del prelato segretario generale del Vicariato

Decreto del cardinale vicario dell’8 marzo

Decreto del cardinale vicario del 12 marzo

Decreto del cardinale vicario del 13 marzo

21 marzo 2020

E’ entrato nella luce della Resurrezione monsignor Emilio Messina

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

annunciano che l’8 marzo è entrato nella luce della Resurrezione

il Rev.do Mons. Emilio Messina,

della Diocesi Camerino- San Severino Marche

già Cappellano della Casa di Cura “Villa Tiberia” (Roma) dal 1996 al 2019

e, ricordandone il generoso e fecondo ministero pastorale,

lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio

e alla preghiera di suffragio dei fedeli,

invocando la pace e la gioia del Signore.

 

20 marzo 2020

Completato il restauro a San Giuseppe dei Falegnami

Si vedono le figure di san Pietro e di san Paolo, gli angeli, le decorazioni. Il cassonettato della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami – crollato il 30 agosto del 2018 – è di nuovo al suo posto, nella chiesa sopra al Carcere Mamertino. Avrebbe dovuto infatti riaprire al pubblico proprio il 19 marzo, in occasione della festa di san Giuseppe, ma per via dell’emergenza sanitaria in corso non è stato possibile. In compenso, un video che mostra il restauro è visibile, da ieri, sul sito della chiesa dei Fori (https://www.sangiuseppedeifalegnami.org/). Il progettista e direttore dei lavori Alessandro Bozzetti (Studio Croci e associati), accompagnato dal rettore e vescovo Daniele Libanori e dal direttore dell’Ufficio per l’edilizia di culto del Vicariato don Pierluigi Stolfi, illustra il restauro e mostra la bellezza del prezioso soffitto ligneo.

La soprintendente Daniela Porro loda la «straordinaria sinergia» che ha visto lavorare insieme Vicariato, Soprintendenza, maestranze e completare il restauro «a tempo di record». «È stato possibile ricostruire come un enorme puzzle questo manufatto straordinario realizzato all’inizio del Seicento su disegno del Montano», dichiara Porro nel video, sottolineando come «il 90% di tutte le porzioni figurate» siano state recuperate. «È veramente un peccato che a causa di questa emergenza oggi non sia possibile festeggiare san Giuseppe nella chiesa dei Falegnami di nuovo riaperta al pubblico – dice Porro –, ma sicuramente entro l’anno riusciremo in questa bellissima impresa».

Le fa eco monsignor Libanori: «Commovente poter tornare quassù proprio nella festa di san Giuseppe e ammirare il restauro perfetto che è stato eseguito in un tempo veramente molto breve», confessa emozionato. «Dispiace – ammette – che oggi (ieri 19 marzo, ndr) non abbia potuto venire il pubblico che si attendeva come già nell’apertura natalizia, ma è soltanto rimandato perché, come speriamo tutti, nella ricorrenza magari del primo maggio, in cui si ricorda san Giuseppe lavoratore, le persone possano accedere in questo che ormai è un cantiere in chiusura».

20 marzo 2020

Sussidio on line per la preghiera domestica: l’iniziativa dell’Ufficio liturgico

«La famiglia è chiesa domestica; in questa situazione riscopriamo il piacere e l’importanza di pregare insieme». Padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, spiega così l’iniziativa pensata per questo periodo in cui non si possono frequentare le celebrazioni comunitarie e i vari gruppi di preghiera: ogni giorno, sul sito dell’Ufficio diocesano , è disponibile un piccolo sussidio stampabile per accompagnare la preghiera quotidiana.

«L’idea è di proporre una preghiera domestica, offrire alle famiglie un piccolo sussidio per pregare in casa – spiega ancora padre Midili –. Si comincia con il pregare il salmo, poi si legge il Vangelo. Quindi si può fare una piccola condivisione, cercando di attualizzarlo. Si lascia anche spazio per le preghiere spontanee, e poi si conclude con il Padre Nostro, l’orazione e l’Ave Maria».

La preghiera quotidiana è facilmente stampabile dal sito dell’Ufficio liturgico ma, come precisa padre Midili, «non è neanche necessario, perché si può semplicemente leggere i brani dalla Bibbia che si ha in casa».

16 marzo 2020

San Giuseppe

San Giuseppe

«Vi affido tutti i piccoli e i poveri di questa città, soprattutto i giovani»: la lettera del vicario ai monasteri di clausura

Nella «domenica della samaritana», in «piena emergenza coronavirus», il cardinale vicario Angelo De Donatis scrive ai monasteri di clausura, per dire «il grazie che tutta la comunità diocesana sente il bisogno di manifestarvi». Il porporato, accompagnato dal vicario episcopale per la vita consacrata don Antonio Panfili, me ha visitati 28 (26 femminili e 2 maschili) che si trovano sul territorio diocesano: «pozzi di acqua viva», li definisce, dove «tutta la città si reca fisicamente e ora sempre più anche virtualmente, per avere di “quell’acqua” che solo Gesù può dare».

«E anche in questa circostanza dolorosa e unica della pandemia, in cui tutti siamo costretti a vivere “in clausura” nelle nostre case – scrive ancora il cardinale De Donatis –, voi monache e monaci che avete scelto il chiostro e le grate come stile liberante e santificante, diventate l’esempio di come il “luogo in cui bisogna adorare” è l’intimità del cuore e della famiglia!»

Ancora: «Vi affido tutti i piccoli e i poveri di questa città, soprattutto i giovani. In questa società senza fonti pure e zampillanti, malata di acque stagnanti e piene di virus, possano scoprire di avere in sé una fonte nascosta che li chiama alla vita piena di felicità».

Leggi i ltesto integrale della lettera

18 marzo 2020

Il grazie ai lavoratori di Roma «per la testimonianza di fedeltà al Vangelo»

«Il cristiano sa anche che il lavoro fa parte del quotidiano cammino di purificazione e di salvezza per quanti l’accolgono in spirito di obbedienza alla volontà di Dio e di servizio umile e paziente verso il prossimo. Nella croce di Cristo egli troverà la forza per affrontare situazioni di disagio o di difficoltà e per offrire a tutti una efficace e coerente testimonianza». Così scriveva san Giovanni Paolo II ai lavoratori della città di Roma nel 1998. Le sue parole, più che mai attuali, vengono riprese dal vescovo ausiliare Gianrico Ruzza, delegato per la Pastorale degli ambienti e del lavoro, e da don Francesco Pesce, incaricato della Pastorale sociale nella diocesi di Roma, in una lettera indirizzata ai lavoratori in questo periodo di emergenza sanitaria. Il pensiero, in particolare, è per quanti «non possono rimanere in casa per salvaguardare la salute dei propri familiari e di se stessi».

«San Giuseppe, di cui tra pochi giorni celebreremo la solennità – si legge nella lettera –, che da sempre invochiamo quale patrono di tutti i lavoratori, vi benedica e salvaguardi». Ancora: «Grazie davvero per il vostro prezioso contributo. E grazie per la testimonianza di fedeltà al Vangelo che offrite ogni giorno dinanzi ai vostri colleghi».

«Il tempo della Quaresima – ecco un altro passaggio della missiva – normalmente viene caratterizzato da incontri di preghiera e da celebrazioni eucaristiche svolte all’interno delle vostra aziende e dei vostri istituti: quest’anno ciò non sarà possibile per i sacrifici che ci vengono richiesti dall’emergenza sanitaria, ma la preghiera personale potrà continuare, e ciò alimenterà quella comunione così necessaria tra gli uomini che ascoltano la Parola della vita, come ci narra At 2, 42-47 parlandoci della prima comunità cristiana che radunò a Gerusalemme facendo memoria del Signore Risorto».

Leggi il testo integrale della lettera

17 marzo 2020

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