8 Maggio 2025

Pagine di storia religiosa: La pietà dei romani per i defunti

di Domenico Rocciolo

Nella Roma medievale l’ideale della morte confortata ispirò molte attività dei fedeli associati in confraternite. Il senso del giudizio finale, l’invito al pentimento e la recita delle preghiere in prossimità della morte, furono reputati di alto valore caritativo. Il soccorso cristiano e il conforto di ricevere i sacramenti accompagnarono le persone nell’ultimo tratto della loro vita terrena.

Questa sensibilità religiosa si consolidò nell’età moderna e contemporanea. Lo dimostrano le numerose testimonianze riconoscibili in molte chiese della città, dove cappelle, altari e opere d’arte ricordano la grande pietà dei fedeli per i defunti. Si possono fare diversi esempi. Nel Cinquecento le Compagnie di Santa Maria dell’Orazione e Morte e di Santa Maria del Suffragio si dedicarono alla sepoltura dei morti e a celebrare le messe di suffragio. Successivamente, insieme all’Arciconfraternita delle Sacre Stimmate di San Francesco sorta nel 1595 e a quella di Nostro Signore Gesù Cristo degli Agonizzanti fondata nel 1616, furono chiamate protettrici «delle anime».

Nel 1721 nacque la Confraternita del Santissimo Sacramento e Anime del Purgatorio a San Francesco a Monte Mario e nel 1760 iniziò le proprie attività la Compagnia dei Devoti di Gesù al Calvario e di Maria Santissima Addolorata in Sollievo delle Anime Sante del Purgatorio, eretta canonicamente nel 1776. Nei secoli XIX e XX altri sodalizi si dedicarono alle stesse opere di pietà e alcuni, ancora oggi, le portano avanti, come fa l’Arciconfraternita di Carità verso i Trapassati.

Molti fedeli disposero che nelle basiliche, nelle parrocchie, negli oratori e nelle cappelle si celebrassero le Messe di suffragio dopo la loro morte. Come dimostrano le tabelle delle fondazioni di Messe (i pii legati) queste volontà furono rispettate. Ma principalmente essi predilessero la visita della chiesa di San Gregorio al Celio nel giorno della commemorazione dei morti e per tutta l’ottava. In quei giorni rifulsero i loro sentimenti di fede e di speranza.

Incontra la comunità e celebra la Messa nel Monastero Domenicano della Santissima Annunziata

Incontra la comunità e celebra la Messa nel Monastero Domenicano della Santissima Annunziata.

Le Messe nei cimiteri con i vescovi ausiliari

In occasione della solennità di Ognissanti e della commemorazione dei defunti, i vescovi ausiliari della diocesi di Roma celebreranno l’Eucaristia nei diversi cimiteri capitolini. Il 2 novembre alle ore 16 monsignor Guerino Di Tora, ausiliare per il settore Nord, presiederà la Messa nella basilica di San Lorenzo fuori le Mura (piazzale del Verano, 3), alla quale seguirà poi la benedizione all’interno del cimitero del Verano. Sempre il 2 novembre, alla stessa ora, monsignor Gianrico Ruzza, ausiliare per il settore Sud, celebrerà la Messa al cimitero Laurentino (via Laurentina km 13.500). Il giorno prima, 1 novembre, monsignor Ruzza sarà alle 15.30 al cimitero di Ostia Antica (via Piana Bella). Sempre venerdì, alle 16, monsignor Paolo Ricciardi, delegato per la pastorale sanitaria, celebrerà al cimitero Flaminio (Prima Porta, via Flaminia km. 14.400).

Nei prossimi giorni, in particolare nelle giornate dell’1 e del 2 novembre, giovani volontari distribuiranno all’ingresso dei cimiteri romani un sussidio per la preghiera curato dall’Ufficio liturgico diocesano. Il piccolo depliant comprende la preghiera del Padre Nostro, l’Ave Maria e l’Eterno riposo. «Un’opportunità per favorire la preghiera delle tante persone che in questo periodo si recano nei cimiteri per un omaggio alla tomba dei propri cari», spiegano dall’Ufficio, che già da alcuni anni ha promosso l’iniziativa. «Portare un fiore su una tomba – si legge nel sussidio – è un segno di speranza e di fede: ponendolo sulla terra o sulla pietra diciamo che nel nostro cuore c’è la certezza, la fiducia o almeno il desiderio che quella pietra o quella nuda terra tornino a fiorire, restituendo la vita a chi ci è caro».

30 ottobre 2019

Leonardo a Roma, incontro del Servizio per la cultura e l’università

“Leonardo da Vinci a Roma”: il titolo spiega già gli intenti della serata promossa dal Servizio per la cultura e l’università della diocesi di Roma, organizzata per venerdì 8 novembre a Santo Spirito in Sassia. Interverranno monsignor Andrea Lonardo, direttore del Servizio diocesano, e Guido Cornini, responsabile Dipartimento delle Arti dei Musei Vaticani; modererà Francesco d’Alfonso, addetto del Servizio diocesano.

«Con l’incontro dell’8 novembre anche noi cercheremo di dare il nostro contributo alle celebrazioni per il V centenario della morte di Leonardo da Vinci – spiega d’Alfonso –. L’incontro verterà essenzialmente sugli “anni romani” di Leonardo, che visse appunto a Roma, ospite del Papa, dal 1514 al 1517. Non rimangono molte tracce della sua presenza a Roma, né artistiche né scientifiche: tra le varie cose, sicuramente compì i suoi studi anatomici presso l’ospedale Santo Spirito, ed è per questo che l’incontro si terrà a Santo spirito in Sassia. Nel 1517 Leonardo andò via da Roma e accettò l’invito del re Francesco I ad andare in Francia, dove morirà due anni dopo».

L’incontro è a ingresso libero e gratuito.

30 ottobre 2019

Tempo libero, turismo e sport: le iniziative 2020

Attività per i bambini, cultura, corsi e la Giornata diocesana all’interno del Villaggio per la Terra. L’Ufficio diocesano per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport presenta il calendario delle iniziative per il 2019-2020.

«Nel 2020 l’Ufficio compirà due anni, da quando l’ha voluto il cardinale De Donatis, e quindi si sta strutturando sempre meglio – riflette il direttore don Francesco Indelicato –. L’attività principale del prossimo anno sarà la Giornata diocesana del gioco e dello sport che come quest’anno si terrà durante le manifestazioni del Villaggio per la Terra al Galoppatoio di Villa Borghese. L’appuntamento sarà per il 25 aprile e il tema su cui verterà l’incontro è “Insieme costruiamo un casa comune solida e fraterna” per celebrare anche i 5 anni della Laudato si’. Ci sarà al mattino un incontro con le associazioni, poi un’attività tutti insieme e si concluderà con una Messa, celebrata dal vescovo Palmieri, alla tensostruttura del Galoppatoio».

Ancora, nasce la “Scuola del tempo libero”, che propone iniziative per rendere dense di senso le proprie ore libere: spazio, allora, a un percorso dedicato alle catacombe in collaborazione con la parrocchia di San Giovanni Crisostomo; a una serie di incontri dedicati alla luce e all’arte a San Frumenzio; e all’itinerario su vini e Bibbia nella parrocchia dei Santi Aquila e Priscilla.

Per saperne di più, vai al sito internet dell’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport.

Evangelii Nuntiandi, cambio di data per il corso

Il prossimo incontro di approfondimento sull’esortazione apostolica Evangelii Nuntiandi, organizzato dall’Ufficio catechistico e dall’Ufficio liturgico della diocesi di Roma, si terrà sabato 16 novembre 2019, dalle ore 9.30 alle ore 12. Il secondo incontro si svolgerà sabato 30 novembre, anziché sabato 23 come precedentemente stabilito. “Annunciare il Vangelo da Papa Francesco a Papa Paolo VI” è il tema degli incontri, che si terranno nella basilica di San Giovanni in Laterano.

L’incontro è rivolto anche ai ministri straordinari che hanno il mandato scaduto al 30 novembre 2019.

29 ottobre 2019

Riceve i sacerdoti

Riceve i sacerdoti.

Celebra la Messa nella parrocchia di San Giuda Taddeo Apostolo

Celebra la Messa nella parrocchia di San Giuda Taddeo Apostolo.

In partenza il corso di liturgia per la pastorale

Parte il prossimo 7 novembre il corso di liturgia per la pastorale per l’anno accademico 2019–2020, che si terrà presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, in piazza dei Cavalieri di Malta. Il Pontificio Istituto Liturgico, d’intesa con l’Ufficio liturgico del Vicariato, apre infatti nuovamente le sue porte a quanti desiderano una solida formazione liturgica di base, offrendo un corso tenuto dai docenti della facoltà.

Il corso è triennale e ciclico (quattro incontri introduttivi alla teologia, alla Sacra Scrittura, all’ecclesiologia e alla liturgia, riproposti ogni anno per i nuovi iscritti permettono di iscriversi partendo da qualsiasi anno) ed è specificamente rivolto a formare alla liturgia della Chiesa, mettendone in luce soprattutto la dimensione teologica e pastorale, ma offrendo anche i fondamenti storici e biblici. Non si richiedono titoli e competenze pregresse per accedervi.

Le lezioni si tengono dalle 19 alle 20.30. Le prime cinque lezioni sono facoltative per chi si iscrive al secondo o al terzo anno del corso. Una tradizionale iniziativa di formazione che si può seguire anche in modalità e–learning sul sito dell’Ufficio liturgico dove si può scaricare il modulo di iscrizione. Con tale modalità è possibile visualizzare i video delle lezioni e le dispense.

La proposta è offerta in modo particolare ai candidati al diaconato e ai ministeri istituiti, alle religiose, ai membri dei gruppi liturgici parrocchiali, ai ministri straordinari della Comunione, a quanti esercitano un ministero di fatto e ai fedeli che vogliono approfondire la liturgia. Il superamento degli esami e della verifica finale dà diritto a un attestato (che non costituisce però grado accademico).

da Roma Sette

28 ottobre 2019

Don Andrea Santoro, «la bellezza della vita spesa per amore e con amore»

«Il missionario è colui che “abita” tra la gente e diviene per loro attuazione del mistero dell’incarnazione dell’amore e della tenerezza di Dio. Diventa per gli altri la carne di Cristo, un corpo da mangiare che si dona senza riserve per il bene e la gioia di tanti. La Chiesa di Roma non dimentica don Andrea “eroico testimone dei nostri giorni”, così lo ha definito Papa Francesco, ma ne vuole tenere viva la memoria attraverso la testimonianza della bellezza della vita spesa per amore e con amore. Questo è lo spirito del Premio». Sabato mattina (26 ottobre 2019), in un’affollata Aula della Conciliazione del Palazzo del Vicariato, il cardinale vicario Angelo De Donatis consegna i Premi intitolati a don Andrea Santoro, il sacerdote fidei donum ucciso in Turchia nel 2006.

Sono stati premiati Luigi e Isabella Bencetti, a lungo impegnati in Perú (ha ritirato il Premio Isabella, poiché Luigi è deceduto); suor Anna Bacchion e suor Marzia Feurra, missionarie della Consolata a Djibuti; padre Sebastiano D’Ambra, missionario del Pime nelle Filippine; la Comunità Missionaria Intercongregazionale di Haiti.

Questi missionari, ha detto ancora il vicario del Papa per la diocesi di Roma, ci ricordano «l’ampiezza del mondo spaziando nei cinque continenti e le diversità dei carismi che sono frutto dello Spirito. Tramite loro il nostro riconoscimento va a tutti coloro che si donano per il Vangelo, a chi fa dono di sé così com’è senza mai dimenticare che il protagonista della missione è lo Spirito Santo che ci precede e ci prepara la strada».

Leggi il testo completo dell’intervento del cardinale De Donatis.

28 ottobre 2019

Il 31 ottobre la veglia missionaria diocesana

Il “grido” dei cinque continenti risuonerà nella basilica di San Giovanni in Laterano, il prossimo giovedì sera. Si terrà infatti la veglia missionaria diocesana, alle ore 20.30, presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis, e avrà come filo conduttore “Ho udito il suo grido”. Se in questo anno pastorale, infatti, la diocesi di Roma ha deciso di mettersi in ascolto del “grido della città”, non si può ignorare quello che si leva da Paesi lontani, «perché la missione è nel cuore della Chiesa e non possiamo illuderci che si esaurisca nel nostro ambiente». A sottolinearlo è don Michele Caiafa, addetto del Centro per la cooperazione missionaria tra le Chiese della diocesi di Roma, che presenta il momento di preghiera in programma per il 31 ottobre, a conclusione del mese missionario straordinario voluto da Papa Francesco.

Una celebrazione «essenziale», la definisce, con la recita del Salmo 39, l’ascolto della Parola di Dio, la consegna del mandato missionario, da parte del cardinale De Donatis, a quanti partiranno per la missione ad gentes nel corso dell’anno pastorale. Inoltre cinque rappresentanti dei cinque continenti daranno idealmente voce al proprio popolo, portando all’attenzione dell’assemblea una particolare piaga che affligge quella determinata parte del mondo.

Spiega don Caiafa: «Quest’anno, anziché ascoltare singole storie o testimonianze di vita, abbiamo provato ad accogliere la voce del mondo intero. Molti sono i problemi del pianeta, ma abbiamo fatto una scelta tenendo conto dei pesi maggiori che affliggono le diverse zone. Per l’Africa, ad esempio, abbiamo riflettuto su quanto poco la dignità delle persone sia considerata, quanto i malati siano dimenticati. Penso ai tanti bambini, ai quali basterebbero farmaci facilmente reperibili qui da noi per avere salva la vita». Ancora, per l’Asia ci si è concentrati sulle diseguaglianze e discriminazioni nei confronti delle donne. «Ma ascolteremo anche il grido di pace che si alza dalla Siria, portando nel cuore il dolore di quella gente. Attenzione particolare – aggiunge il sacerdote – sarà dedicata pure all’Amazzonia, per il continente americano, a conclusione del Sinodo dei vescovi che si è appena svolto».

Anche l’animazione musicale della veglia rifletterà, in qualche modo, la globalità degli intenti dell’iniziativa: ci saranno canti eseguiti dalla comunità congolese, dal coro della comunità siriana e dal coro della parrocchia di Sant’Ippolito.

28 ottobre 2019

In Vicariato presiede il Consiglio presbiterale

In Vicariato presiede il Consiglio presbiterale.

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