Santi Cirillo e Metodio. Festa del Seminario Redemptoris Mater
Santi Cirillo e Metodio. Festa del Seminario Redemptoris Mater.
Santi Cirillo e Metodio. Festa del Collegio diocesano Redemptoris Mater
Santi Cirillo e Metodio. Festa del Collegio diocesano Redemptoris Mater
Santi Aquila e Priscilla, presto riapre l’oratorio
I parrocchiani lo chiamano “il mostro”, “il fantasma”. Anche se quasi non si accorgono più della sua esistenza, nonostante rovini puntualmente ogni foto di gruppo della comunità. Si riferiscono a un edificio abbandonato posizionato proprio di fronte alla chiesa dei Santi Aquila e Priscilla, nel quartiere Marconi. Non è rimasto più niente, solo lo scheletro del palazzo. «Lì dentro una volta c’era la Asl, il Centro d’igiene mentale, il cinema, il supermercato, un parco giochi per bambini al chiuso. Ora invece, a causa di un contenzioso, è ridotto così da anni», raccontano alcuni genitori nel giardino Laura Maria Caterina Bassi, mentre i loro figli stanno giocando. «A parte questo piccolo spazio e il parco Marconi che è stato recentemente inaugurato, non ci sono luoghi sicuri di aggregazione qui intorno dove portare i bambini».
Presto però, assicura il parroco don Santino Giuseppe Quaranta, riapriranno gli spazi dell’oratorio. «Dopo Pasqua daremo il via ai lavori – spiega il sacerdote -: nell’area bambini saranno installati nuovi giochi, cambieremo il manto erboso del campo di calcetto e contiamo di realizzare anche un piccolo campo di pallacanestro. Vogliamo puntare molto sulla pastorale giovanile, grazie anche all’impegno del gruppo Scout e dell’Azione Cattolica, per creare una comunità ancora più solida». Un vero e proprio segno di speranza per il quartiere, che avrebbe bisogno anche di «maggiore sicurezza», aggiungono i genitori.
«Il livello di delinquenza si sta alzando. Sono aumentati i furti nelle case e anche episodi di violenza. L’altro giorno qualcuno ha cercato di violentare una ragazza in un ascensore a via Luca Valerio. Mentre sono ricorrenti gli scippi agli anziani in via Pietro Blaserna (la strada della parrocchia, ndr). Ci sarebbe bisogno di più controlli». Sono tante le persone in età avanzata del quartiere. E la maggior parte di loro soffre di solitudine. Il parroco sottolinea la difficoltà nel rintracciarli tutti. «È una realtà complessa – dice -. Una volta nei condomini c’erano delle persone che facevano da referenti. Ora invece queste figure non esistono più, ognuno pensa a sé stesso». Tra i laici che si occupano di loro c’è Chiara, ministro straordinario dell’Eucaristia. «Hanno bisogno di qualcuno con cui chiacchierare e condividere la propria fede – racconta -. Sono la parte orante della parrocchia. In questo modo fanno parte in maniera attiva della comunità, nonostante la lontananza fisica».
Al centro dell’impegno della parrocchia c’è anche la carità, con il centro d’ascolto e l’emporio della Caritas. Filippo è uno dei volontari. Anche loro ha incontrato il cardinale vicario Baldo Reina, che si è recato ieri nella parrocchia e tornerà anche oggi per la visita pastorale. «La maggior parte dei nostri utenti sono stranieri – racconta Filippo -. Non offriamo loro soltanto i pacchi alimentari, ma li aiutiamo a cercare lavoro, ascoltiamo i loro problemi. Hanno bisogno di una voce amica. Gli italiani sono molti di meno, tendono di più a chiudersi nella solitudine». Sulla scia della testimonianza dei Santi Aquila e Priscilla, conclude il parroco, «l’obiettivo è creare una realtà di famiglia e un clima di comunione tra tutti gli animatori della parrocchia. Questo è il lavoro che stiamo facendo: alimentare con la fede le nostre relazioni, per essere sempre più vicini a chi ne ha bisogno». (di Giuseppe Muolo da Roma Sette)
6 aprile 2025
Santi Antonio e Annibale Maria, preghiera per la vita
«Rendere l’aborto un diritto fondamentale dell’Ue» è quanto saranno chiamati a votare gli eurodeputati oggi, 11 aprile 2024, nel corso della sessione plenaria del Parlamento Europeo. Si tratta del secondo tentativo: la risoluzione infatti era stata già presentata il 7 luglio 2022 ed aveva suscitato l’indignazione di diversi Stati membri. All’indomani dell’inserimento nella Costituzione francese, la questione torna in auge con l’obiettivo di modificare l’art. 7 CEDU.
Negli ultimi giorni hanno già espresso il loro fermo No sia il Dicastero per la Dottrina della Fede attraverso il documento Dignitas infinita, che la Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione Europea con la nota “Sì alla promozione della donna e al diritto alla vita, no all’aborto e all’imposizione ideologica”. La Chiesa cattolica infatti ritiene che «l’interruzione volontaria della gravidanza non potrà mai essere un diritto fondamentale» in quanto «nella direzione opposta alla reale promozione delle donne e dei loro diritti».
Alle voci istituzionali si aggiunge anche quella della parrocchia romana dei Santi Antonio e Annibale Maria, da tempo impegnata per la promozione e la tutela della vita. Il parroco della Comunità – dove ha sede anche il Centro di Aiuto alla Vita, associazione che aiuta le mamme a non interrompere la gravidanza e supporta le famiglie nelle fasi successive alla nascita – ha indetto in concomitanza della votazione una speciale giornata di preghiera. Nella lettera inviata alla comunità padre Pasquale Albisinni sottolinea anzitutto come tutto questo stia avvenendo in un clima di silenzio mediatico, e che si tratti di un «gesto disperato di una cultura di morte che vuole a tutti i costi imporre il suo impero e lo scarto in nome di un principio assoluto di libertà che nulla a che fare con la libertà umana».
«La donna – sottolinea il sacerdote – è sempre lasciata sola con l’aborto. Non serve la fede, bastano la scienza e la ragione per comprendere quale crimine orribile sia l’aborto procurato, non solo da un punto di vista medico, ma anche scientifico, etico e giuridico». Pertanto, come gesto concreto, la Comunità e tutti coloro che lo desiderano sono invitati a prendere parte ad una straordinaria Giornata di Preghiera che si svolgerà nella chiesa parrocchiale nella giornata di oggi con l’adorazione eucaristica. Momento cruciale della giornata sarà la supplica a Maria, madre della Vita, recitata comunitariamente alle ore 12.
11 aprile 2024
Santa Sabina, la Quaresima inizia qui
All’inizio della Quaresima 2019 ci si prepara, come ogni anno all’avvento della Settimana Santa e della Domenica di Risurrezione, col solenne rito penitenziale dell’imposizione delle ceneri. L’inizio del tempo forte per eccellenza, qual è quello quaresimale, e il rituale che lo determina, getta le sue radici nella tradizione millenaria della Chiesa. Come molti sapranno, il Santo Padre dà inizio alla Quaresima, partecipando al rito delle imposizioni delle ceneri nella Basilica romana di Santa Sabina, sul colle Aventino. Quest’ultima infatti, è la prima stazione quaresimale tra tutte le altre preposte a tale incarico.
Bisogna allora comprendere bene cosa si intende con precisione per stazione. Tale parola deriva dal latino statio ed è la stessa che veniva usata allorquando i soldati romani iniziavano il turno di guardia. Una statio dunque, stazione per noi, che serve per meditare, ai piedi delle tombe dei martiri, i misteri della Redenzione e per imbracciare di nuovo e con sempre più tenacia le armi della fede che, illuminate dalla preghiera, dal digiuno e dall’elemosina, liberano e purificano l’anima per trovarla pronta ed accogliere la definitiva vittoria di Cristo sulla morte. Ed è così che, nel corso della storia, sono state aggiunte sempre più stazioni quaresimali fino a conferirne una a ciascun giorno della Quaresima. Un raccoglimento dunque giornaliero del popolo di Dio in itinere verso le memorie dei martiri che, prima di noi, hanno combattuto con le armi della fede la buona battaglia per la vita eterna e che per noi intercedono dal Cielo. Quella del Mercoledì delle Ceneri è senza dubbio la stazione più conosciuta. Ha inizio con la preghiera della colletta nei pressi di Sant’Anselmo e continua con una processione fino alla Basilica di Santa Sabina, dove ha luogo la Santa Messa presieduta dal Sommo Pontefice. La ragione per la quale sia proprio questa la prima stazione quaresimale è incerta: per lo più si pensa che, essendo la Basilica posta in cima all’Aventino, la salita verso di essa, partendo però dalla Chiesa di Sant’Anastasia, potesse essere un’immagine chiara del cammino penitenziale che ci si accingeva ad intraprendere.
La Basilica di Santa Sabina, risalente al V secolo, fu costruita, come riportato nella grande iscrizione musiva nella controfacciata, “dal presbitero Pietro Illirico, ai tempi di papa Celestino I” (422-432 d.C.). Questa sorge su una ecclesia domestica, di cui la titolare è Sabina, moglie di Valentino, convertitasi al cristianesimo per mezzo dell’ancella Serapia. Entrambe, scoperte, pagheranno col sangue la loro fede cristiana e sono oggi sepolte insieme sotto l’altare principale di Santa Sabina. Questa Basilica tuttavia, nonostante abbia subito ingenti restauri col tempo e molto di ciò che in essa era presente è andato perduto, conserva una decorazione in marmi pregiati che sormonta le colonne della navata centrale e che, presenta alcune insegne militari delle legioni romane sormontate dal simbolo della Croce: l’unico segno oramai per il quale vale la pena battersi, vivere o morire.
La difesa della nostra fede, l’amore appassionato a ciò che Cristo ha fatto per noi e la protezione da tutto ciò che possa scalfire la profonda bellezza del nostro appartenere a Cristo, sia l’oggetto della nostra battaglia quaresimale. Secondo quanto dice Paolo: “Risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita” (Fil 2, 15-16) e questo, come il Signore e i martiri ci insegnano, usque ad sanguinem effusionem (sino all’infusione del sangue) . La Quaresima dunque è un po’ una parafrasi della vita che, attraverso le tentazioni e le battaglie spirituali e non, conduce, se si rimane forti nella fede, all’approdo di salvezza.
Santa Quaresima.
A cura delle Missionarie della Divina Rivelazione
5 marzo 2019
Santa Prisca, tutto pronto per la Festa dei poveri
Sul colle Aventino, in cima a un piccolo terrazzo che sovrasta la via sottostante, sorge la basilica di Santa Prisca, affidata all’ordine di Sant’Agostino. Ritenuta una delle più antiche chiese di Roma, è stata edificata sulla casa romana di Prisca e del marito Aquila, ricordati nelle Lettere di san Paolo e noti soprattutto per aver ospitato a lungo san Pietro. È stata scelta come chiesa giubilare per il rinnovo delle promesse battesimali. La pala dell’altare maggiore, infatti, raffigura il primo Papa che battezza santa Prisca e il battistero conserva il capitello romano usato come fonte battesimale che, secondo la tradizione, fu utilizzato da san Pietro. Ieri la comunità ha ricevuto la visita pastorale del cardinale vicario Baldo Reina il quale, dopo aver incontrato i gruppi parrocchiali, ha presieduto la Messa di insediamento del nuovo parroco, padre Abel Kavunu Otalakie, di origine congolese, che guida la comunità dal 1° ottobre scorso. Il sacerdote già conosceva la parrocchia di Santa Prisca dove emise la professione solenne nel 2007.
«Per la sua posizione strategica accoglie fedeli di tutte le età – spiega –. Del territorio parrocchiale fanno parte l’istituto Spirito Santo, scuola dell’infanzia e primaria, e l’istituto scolastico Pio IX con i quali abbiamo una bella collaborazione e i bambini frequentano qui il catechismo per l’iniziazione cristiana. A poche centinaia di metri c’è il palazzo della Fao e diversi dipendenti frequentano la parrocchia. Non sono numerose le famiglie giovani – osserva il sacerdote –. I canoni di affitto sono onerosi e, salvo coloro che hanno ereditato dai genitori, le giovani coppie non possono permettersi un appartamento in zona. Nel territorio della parrocchia sono presenti anche il Pontificio ateneo Sant’Anselmo e 18 comunità religiose, questo agevola la presenza di tanti ragazzi».
Molti di questi una volta al mese offrono la propria disponibilità per la buona riuscita della Festa dei poveri, nel corso della quale viene servito il pranzo ai fragili della zona. La prossima festa è in programma per sabato 25 gennaio. «La comunità è coinvolta anche nella raccolta di viveri, abbigliamento e calzature che doniamo direttamente alla Caritas», spiega padre Abel.
Una delle particolarità di Santa Prisca e delle chiese e rettorie annesse è la grande richiesta degli sposi per celebrare il matrimonio. «Dal punto di vista amministrativo ci impegnano tanto – specifica il sacerdote –, capita anche che nella vicina rettoria dei Santi Bonifacio e Alessio all’Aventino ne vengano celebrati due in un giorno. Le sue bellezze architettoniche, la vicinanza al Colosseo e al Circo Massimo, rendono l’Aventino un luogo privilegiato dagli sposi».
Ad affiancare il parroco nella gestione “amministrativa” ci sono una suora e il generale dell’esercito in pensione Nicolino Cesario. «Mi sono sempre occupato dell’aspetto amministrativo – racconta il generale –. Frequento la parrocchia, dono capi di abbigliamento e in una di queste occasioni ho conosciuto il nuovo parroco al quale ho offerto la mia disponibilità. Trascorro gran parte della giornata in parrocchia e sono contento, rendersi utile è gratificante». (di Roberta Pumpo da Roma Sette)
19 gennaio 2025
Santa Messa solenne per la Festa della Comunità Romena di Rito Latino – Parrocchia Santi Vitale e Compagni Martiri – (Uff. Migrantes)
Santa Messa solenne per la Festa della Comunità Romena di Rito Latino – Parrocchia Santi Vitale e Compagni Martiri ore 16.00 (Uff. Migrantes)
Santa Messa solenne per la Festa della Comunità Romena di Rito Latino – Parrocchia San Vitale (Uff. Migrantes)
Santa Messa solenne per la Festa della Comunità Romena di Rito Latino – Parrocchia San Vitale (Uff. Migrantes)