Papa al Gemelli, Reina: «Lo spirito di preghiera ci dona speranza e forza»

Foto Diocesi di Roma / Gennari

Il Policlinico Gemelli continua a stringersi in preghiera per Papa Francesco. Tante le persone che anche stamattina, 11 marzo, si sono ritrovate nella cappella dell’ospedale intitolata a San Giovanni Paolo II per la Messa delle 8.30. A celebrare la liturgia, il cardinale vicario Baldo Reina, insieme a padre Giulio Albanese, direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali del Vicariato di Roma, e a don Nunzio Currao, assistente ecclesiale della Cattolica.

«La nostra preghiera si innanza a Dio per il Santo Padre affinché si senta sostenuto da tutti noi e da quanti in questo momento gli sono “vicini di casa”», ha detto all’inizio il porporato. Dopo poco sarebbe arrivata l’aggiornamento mattutino da parte della Sala Stampa della Santa Sede: «La notte è trascorsa tranquilla, il Papa si è svegliato attorno alle 8», si legge nel comunicato. Ieri, 10 marzo, il bollettino riferiva di «miglioramenti che si sono ulteriormente consolidati», confermati «dagli esami del sangue e dalla buona risposta alla terapia farmacologica». Per tali motivi «i dottori hanno deciso di sciogliere la prognosi». Tuttavia, «in considerazione della complessità del quadro clinico», il Papa dovrà «continuare, per ulteriori giorni, la terapia medica farmacologia in ambiente ospedaliero».

«Lo spirito di preghiera – ha sottolineato il cardinale vicario – ci dona speranza e forza, perché ci fa sperimentare che Dio è sempre dalla nostra parte ed è sempre pronto ad ascoltarci. Questo ci rende più solidi nella nostra vita. Lo chiediamo per tutti noi, con un pensiero speciale per il nostro vescovo Papa Francesco». Commentando poi il Vangelo di Matteo sul Padre Nostro, il cardinale vicario ha sottolineato: «Recitandolo tante volte a memoria, forse ne abbiamo perso un po’ il gusto. Ma Gesù non ha l’interesse di consegnarci una formula, ma soprattutto il modo con cui ci si relaziona con Dio. Ci chiede di non sentirlo distante, ma percepirlo come un padre. Ci invita ad aprire il nostro cuore e a non preoccuparci delle forme. È importante – ha aggiunto – avere questo atteggiamento filiale».

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