Reina: «Di Liegro, profeta del Vangelo tra i poveri. La diocesi valuta iter di canonizzazione»

Nel cuore di Roma, nella Sala Immacolata della basilica dei Santi Apostoli, la voce di don Luigi Di Liegro è tornata a farsi ascoltare con una forza sorprendentemente attuale. Ieri pomeriggio, 24 novembre, la presentazione del volume La città giusta. Scritti su esclusione e comunità – raccolta di testi inediti provenienti dall’Archivio storico della Fondazione Di Liegro – non è stata soltanto un appuntamento culturale, ma il riaffiorare di una visione che continua a interrogare la città sul suo modo di guardare gli ultimi.

Gli scritti costituiscono un materiale vasto e prezioso – appunti, conferenze, rassegne stampa, corrispondenza – che documenta l’attenzione appassionata del sacerdote per le grandi questioni sociali del Novecento: dalle migrazioni al disagio mentale, dalla povertà urbana alla tossicodipendenza, dall’emergenza abitativa ai nuovi fenomeni di marginalità. Il volume, edito da Edizioni Lavoro, restituisce «il pensiero vivo» di don Luigi: una visione di comunità che si oppone alla cultura dello scarto e richiama alla responsabilità di costruire una città dove nessuno venga lasciato indietro. Nel solco di questo pensiero si colloca anche l’intervento del vicepresidente della Fondazione, Pierciro Galeone: «Nei testi di don Luigi non c’è pessimismo, ma un costante riferimento alla speranza», virtù teologale che Papa Francesco ha scelto per illuminare il Giubileo. «Si è occupato dei margini con l’idea del centro – ha aggiunto – convinto che l’ingiustizia sfiguri l’anima della città e che la cura dei più fragili sia la via per guarirla».

Cuore dell’incontro è stato l’intervento del cardinale vicario Baldo Reina, che ha restituito una lettura spirituale e pastorale della figura di don Di Liegro. Il cardinale ha raccontato di averlo conosciuto da giovane e di essere rimasto colpito dal suo modo di “sporcarsi le mani” e di lasciarsi raggiungere dalla realtà: non un’intuizione teorica, ma «un modo di vivere il Vangelo come storia, come incontro quotidiano con la carne di Cristo» nei poveri, nei baraccati, nei malati di Aids. Per Reina, don Luigi fu «mistico e profeta», capace di attingere da Dio la forza per sostenere gli ultimi senza arrendersi alla sfiducia.

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25 novembre 2025