La sera del 27 marzo 2020 Papa Francesco, con una preghiera solitaria in una piazza San Pietro deserta, volle presentare a Dio la supplica per il mondo che stava attraversando il momento buio della tempesta causata dalla pandemia. Lo fece ai piedi del Crocifisso miracoloso di San Marcello, trasportato appositamente davanti alla basilica, dopo che il 15 marzo il pontefice si era già recato a piedi a pregare nella chiesa di via del Corso che custodisce l’icona, a cui i romani si rivolgono da secoli per chiedere la fine di epidemie e implorare la grazia della salute.
Oggi, 27 febbraio, davanti a quello stesso Crocifisso, è toccato a fedeli e pellegrini radunarsi per chiedere la guarigione del Papa, ricoverato da due settimane al Policlinico Gemelli. Un gesto molto significativo e partecipato, voluto dal cardinale vicario Baldo Reina, che ha presieduto la celebrazione eucaristica e che successivamente, alle 21, ha guidato la recita del Rosario in piazza San Pietro, proseguendo quella maratona di preghiera che coinvolge idealmente il mondo intero.
Il cardinale ha invitato particolarmente i sacerdoti «che operano in quel quadrante della città» a unirsi alla preghiera per «invocare l’aiuto del Crocifisso, tanto caro al Santo Padre, per il dono della salute per il nostro amato vescovo». «Nel ricordo di quando il Santo Padre venne a farci visita in quel periodo difficile della pandemia, con profonda gratitudine la nostra comunità è compatta e unita nella preghiera per lui», ha commentato padre Enrico Maria Casini, rettore della chiesa di San Marcello. «Speriamo davvero che il Signore ci faccia dono della sua pronta guarigione», ha concluso il religioso, che ha concelebrato insieme ad altri frati della comunità dei Servi di Maria e a una ventina di sacerdoti della zona.
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