Non chiedere al Signore dei segni, ma di «essere segni credibili per gli altri, annunciando il Vangelo». Con queste parole il cardinale vicario Baldo Reina si è rivolto ai parrocchiani di San Marco Evangelista in Agro Laurentino, lunedì scorso, in occasione della visita pastorale e per la benedizione della pala d’altare della Madonna dell’esilio, appena restaurata. Una pala che fa riferimento all’esilio della comunità giuliano-dalmata, che venne ad abitare in questa zona di Roma dopo il dramma delle foibe, dando il nome al quartiere.
«È stato ridonato alla gente un ricordo prezioso, dopo oltre 50 anni», spiega il parroco don Mario Mesolella. Quella di San Marco è infatti una parrocchia piccola, appena 6mila abitanti, ma viva e molto legata alle origini stesse del quartiere, dove ci sono ancora una decina di esuli in vita e quattro associazioni fondante dai discendenti. «Chi è venuto qui da bambino – racconta il sacerdote – o chi è nato subito dopo ricorda molto bene ciò che gli esuli hanno vissuto e abbiamo visto la gioia nei loro occhi nel poter rivedere un’immagine che per loro è una parte, fondamentale, di vita».
Proprio questi ultimi, così come il nuovo Consiglio pastorale, hanno incontrato il cardinale vicario, che si è fermato a lungo anche con i molti gruppi parrocchiali. Tra questi c’è innanzitutto la novità del CateOratorio: «La parrocchia non ha spazi esterni e le attività sono sempre state più sul piano culturale che sportivo. Vogliamo così rispondere all’appello di Papa Leone XIV ai catechisti, quindi non con una proposta troppo “scolastica” ma con un’esperienza completa, che metta al centro la Messa domenicale, seguita dalla catechesi e poi dal gioco, dal divertimento e dal fare comunità».
La parrocchia spicca ormai da anni per avere ben sette compagnie teatrali, che gravitano nel vicino Teatro Sammarco. Due – Bottega Teatrale Sammarco e la Bottega dei Ragazzi per bambini dai 4 anni in su – hanno un fine pastorale e coinvolgono fino a 70 bambini, mentre le altre portano in scena le opere più disparate e sono: i Giullari, Elementingioco, Gli Sbottegati, Le Mascherine e Camilla Opera Lirica. Di quest’ultima fa parte Ignazio Semeraro, membro dell’équipe pastorale e ministro straordinario della Comunione. «In tutto, solo col teatro, siamo intorno al centinaio di persone coinvolte – racconta – e ciò la dice lunga sull’attaccamento che c’è alla parrocchia», considerata un punto di riferimento. Lo stesso Semeraro torna sul restauro della pala d’altare: «Rappresenta gran parte della popolazione, della vita, della storia di chi vive qui e farla risplendere ha avuto un significato molto forte, una grande commozione per tutti». Sulla visita del cardinale Reina, invece, Semeraro sottolinea «la vicinanza della Chiesa con la “C” maiuscola che abbiamo avvertito. Abbiamo percepito la vicinanza del vicario come un momento di grande fraternità».
Per quel che riguarda la pastorale della carità, le attività della Caritas e del centro di ascolto aiutano circa 50 famiglie: «Soprattutto dei quartieri limitrofi», spiega sempre il parroco. «Diamo un supporto soprattutto alla vicina parrocchia di San Mauro ai ponti». C’è poi il gruppo “Per un sorriso in più” che due volte a settimana coinvolge gli anziani negli spazi della biblioteca e da quest’anno l’altra novità del “Telefono d’Argento”, attivo tutti i martedì per l’assistenza e la compagnia telefonica agli anziani del quartiere. (di Salvatore Tropea da Roma Sette)
19 ottobre 2025