Sant’Atanasio, l’anima della parrocchia è l’oratorio

Il via oggi le attività del nuovo anno pastorale nella parrocchia Sant’Atanasio a Monti Tiburtini, dove la comunità si rimette in cammino per essere “Un tutt’uno con Cristo”, come recita il nuovo slogan, sintesi del capitolo 17 del Vangelo di Giovanni. Con il mandato ai catechisti e agli operatori pastorali da parte del cardinale vicario Baldo Reina, che ha presieduto la Messa del mattino, e il lancio dell’oratorio, la comunità riparte «sforzandosi di essere sempre più presente sul territorio», afferma il parroco don Francesco De Franco. La visita pastorale è iniziata venerdì e il porporato ha potuto conoscere una realtà ricca di iniziative e molto frequentata. Una comunità che risolverà la carenza di spazi con la costruzione della nuova chiesa, i cui lavori dovrebbero cominciare a breve.

«L’anima della parrocchia è l’oratorio», spiega il sacerdote. Qui le attività sono rivolte a varie fasce di età a partire dalle “Birbe” dell’ultimo anno della scuola materna e i “Puffi”, che frequentano dalla prima alla terza elementare. «Sono gruppi di pre-evangelizzazione dove i bambini ricevono i primi rudimenti della fede attraverso attività ludico ricreative», dice don Francesco. Per chi è in terza e quarta elementare c’è il gruppo delle sacramentali in preparazione alla prima comunione. Gli adolescenti delle medie intraprendono invece esperienze dirette a costruire un senso di appartenenza, mentre i ragazzi delle superiori si preparano alla cresima. «Quest’anno abbiamo introdotto 25 ragazzi di 17 anni come aiuto allenatori dei nostri gruppi sportivi», annuncia don Francesco. Un modo anche per responsabilizzarli.

«I ragazzi esternano la difficoltà a trovare luoghi di ritrovo e punti di riferimento – dice Antonella Di Giosa, direttrice dell’oratorio –. Ci impegniamo affinché questo lo sia educandoli alla vita e alla fede. Dovremmo prenderci più tempo per ascoltarli e per leggere la realtà del tempo presente». Tra le novità, l’attivazione del doposcuola per gli alunni delle medie dal 15 ottobre e la scuola di inglese per i più piccoli da novembre. Non mancano le catechesi per gli adulti con momenti di formazione biblica e lectio divina. «Quest’anno sicuramente porremo maggiore attenzione alla formazione dei laici – dichiara don De Franco –, accompagnandoli ad avere un rapporto più profondo con il Signore per essere sempre più capaci di annunciarlo al quartiere».

Da 42 anni il «braccio esteso» della parrocchia sono le 7 contrade, «strutture evangelizzatrici inserite nel contesto pastorale», spiega il coordinatore Gianni Ottaviano. Oltre alla promozione di momenti liturgici sul territorio, come la recita del Rosario e la celebrazione della Messa nelle contrade, organizzano il Carnevale e il Palio di Sant’Atanasio. L’intento, per il nuovo anno pastorale, riflette Ottaviano, è quello di essere «sempre più un punto di riferimento per l’evangelizzazione nel territorio, prestando maggiore attenzione all’ascolto delle persone e ai bisogni del quartiere». Quella di Sant’Atanasio è «una comunità molto viva, dinamica – conclude il parroco –, ricca di iniziative grazie anche al numero di collaboratori. È favorita anche dal territorio delineato in un quadrato e dalla reciproca conoscenza. È come un paese. Una comunità che si apre al prossimo e che ha instaurato legami con i fedeli della vicina chiesa copta e con quelli della moschea di via dei Durantini». (di Roberta Pumpo da Roma Sette)

5 ottobre 2025