Sette nuovi diaconi, Reina: «Speranza per la città»

Foto di Cristian Gennari

Arrendersi a Dio: una resa gioiosa, fatta di servizio e missione. È ciò a cui siamo chiamati noi cristiani, nell’abbracciare il progetto del Signore e rispondere “eccomi” alla sua chiamata. Lo ha affermato il cardinale vicario della diocesi di Roma Baldo Reina, nella Messa per l’ordinazione di sette nuovi diaconi, celebrata sabato 11 ottobre nella basilica di San Giovanni in Laterano.

Il versetto evangelico «Vedendo le folle ne sentì compassione» (Mt 9,36) ha accompagnato l’ordinazione diaconale dei seminaristi Jos Emmanuel Nleme Sabate, Cristian Sguazzino e Giovanni Emanuele Nunziante Salazar, del Seminario Romano Maggiore, e di Antonino Ordine, Daniele Riscica, Giorgio Larosa e Guglielmo Lapenna, del Redemptoris Mater, ai quali il cardinale ha espresso la «gratitudine di tutta la diocesi e della Chiesa, oggi in festa» per «il vostro eccomi, il vostro coraggio. Abbiamo bisogno – ha aggiunto – di vedere nella nostra amata città di Roma dei cristiani, e quindi anche dei sacerdoti e futuri tali, con la gioia nel volto, quotidianamente».

In celebrazioni, come ha spiegato il porporato ai molti fedeli che hanno riempito la navata centrale della basilica, «siamo tutti protagonisti di una storia che parte da lontano», da quando il Signore scelse l’umanità con il suo amore. «Il Signore, infatti, ci ha illuminati e consacrati prima ancora che fossimo nati e così da sempre ha scelto per il suo progetto questi sette giovani, di cui abbiamo sentito i nomi e che hanno risposto a quella chiamata». Per Reina, infatti, rispondere alla vocazione significa «accogliere e non rallentare, come invece spesso noi cristiani facciamo con i nostri difetti e peccati, l’opera di Dio. Un’opera – ha specificato – che comunque non possiamo fermare perché Egli conosce prima di noi ciò che è e sarà la vita di ognuno». Inoltre proprio il servizio diaconale, nello specifico, «prima ancora di essere un servizio alla Chiesa, prima ancora di essere una servizio ai fratelli, è una resa a Dio, poiché ci si arrende, ma in totale libertà, alla Sua volontà».

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