«Questo è un luogo in cui impariamo a benedire, perché siamo benedetti e a consolare, perché siamo consolati. Quante preghiere, quante lacrime, quante fatiche del corpo e del cuore sono passate davanti a questa grotta, anche in questi giorni. Noi benediciamo Dio, perché lui ci ha consolati attraverso Maria». Si conclude il tradizionale pellegrinaggio diocesano di fine agosto, organizzato dall’Opera romana pellegrinaggi, che in questo 2020 segnato dalla pandemia di coronavirus ha portato a Lourdes 184 pellegrini romani, tra cui 40 sacerdoti. A guidare il gruppo il cardinale vicario Angelo De Donatis, che ha celebrato la Messa conclusiva.
Un pellegrinaggio segnato dall’emergenza sanitaria: la tradizionale processione aux flambeaux e quella eucaristica sono state sostituite dalla recita del Rosario e dell’adorazione, con i pellegrini ben distanziati. Mascherine sui volti anche all’aperto, negli spazi del Santuario mariano, per garantire la massima sicurezza. «Nel culmine della pandemia – ha detto il cardinale nell’omelia – la sofferenza più grande dei ricoverati è stata quella di essere soli. Ho saputo di testimonianze di infermieri che sono stati accanto, al di là della loro professione, come fossero familiari, per permettere ai malati di soffrire e di morire sentendo qualcuno vicino, che li consolava, tendendo la mano, un segno che richiama immediatamente alla prossimità, alla solidarietà, all’amore. In questi mesi di sconforto e smarrimento, quante mani tese abbiamo potuto vedere! La mano del medico, dell’infermiera e dell’infermiere, del farmacista, del volontario. E altre mani tese potremmo ancora descrivere fino a comporre una litania di opere di bene. Tutte queste mani hanno sfidato il contagio e la paura pur di dare sostegno e consolazione».
«Abbiamo detto, scritto e sentito tante volte che “Tutto andrà bene” – ha sottolineato il porporato, colpito in prima persona dal virus, ricoverato al policlinico Gemelli e poi guarito –, ma questo augurio bellissimo rimane ancora una speranza solo umana. La speranza di Gesù è diversa. Immette nel cuore la certezza che tutto è già andato bene e che Dio sa volgere tutto al bene, perché persino dalla tomba fa uscire la vita. Maria ti consola, ti sostiene, ti abbraccia».
Il pensiero è non solo per i pellegrini presenti, ma per tutti i fedeli romani, che hanno potuto seguire questo pellegrinaggio grazie a numerose dirette televisive e sui social media, tramite una rete che ha coinvolto Tv2000, i canali Rai, Telepace, Nsl, il gruppo Ewtn e i media della diocesi di Roma e dell’Opera romana pellegrinaggi. «Mi rivolgo a voi presenti ma penso ai tanti che sono a casa e ci seguono in televisione o attraverso i social – ha continuato il vicario –. Penso a chi è malato, a chi è nel lutto, a chi è solo. Voglio ripeterlo per voi: tutto è andato bene perché Gesù è risorto e Maria ve lo ricorda: Ella, pur condividendo il vostro dolore, vi riempie della luce della gioia pasquale. Prendiamoci un impegno, in questo giorno di ritorno. Chiediamo a Maria di aiutare le nostre comunità parrocchiali o religiose ad essere veramente una madre dal cuore aperto, capaci di consolare, di accogliere, di sostenere».
L’amministratore delegato dell’Orp monsignor Remo Chiavarini, intanto, dà appuntamento al prossimo anno: «Partiamo – ha detto – sapendo che i giorni che ci aspettano non saranno semplici, perché molti saranno presi da paure e difficoltà riguardo al loro futuro. Ma sappiamo che i nostri pastori non mancheranno nello spirito di protezione e maternità di Maria che li aiuterà a dare conforto alle nostre comunità. Un grazie a tutti e un arrivederci al prossimo anno».
27 agosto 2020