Una serata di preghiera in ricordo di padre Carzedda

Continuando nella serie di incontri organizzati con il sostegno del Centro missionario diocesano, il Gruppo Nuovi Martiri – costituito dalle Associazioni Archè, Finestra per il Medio Oriente, parrocchia Sant’Innocenzo I Papa e San Guido Vescovo, AIULAS Aiutiamo La Siria! e dalla Comunità Missionaria di Villaregia –, organizza un momento di preghiera in ricordo di padre Salvatore Carzedda, missionario del Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere), di cui quest’anno ricorrono i trenta anni dalla morte. L’appuntamento è nella chiesa di San Giovanni Battista al Collatino, giovedì 17; dapprima, alle ore 18.30, si terrà una celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Benoni Ambarus; seguirà, alle 19.30, un incontro con padre Vito Del Prete, del Pime.

«Un martire del dialogo islamo-cristiano, ucciso in una terra di frontiera come l’isola filippina di Mindanao, dove oggi l’Isis sta cercando di mettere nuovamente radici – sottolineano dal Gruppo Nuovi Martiri – . Ed è proprio a partire dalla grande attualità del suo messaggio di dialogo, che si è scelto di porre la sua figura al centro di una serata di preghiera».

Nato a Bitti, in provincia di Nuoro, nel 1943, missionario nelle Filippine dal 1977, padre Carzedda fu ucciso il 20 maggio 1992, mentre in auto stava tornando da un seminario sul dialogo tenuto davanti a un gruppo misto di musulmani e cristiani organizzato per iniziativa del movimento locale Silsilah («la catena», nome simbolico che parla di un’unità più forte di ogni barriera). Allora non si parlava ancora di al-Qaeda o di Califfato; lo stesso movimento di Abu Sayyaf nelle Filippine si sarebbe fatto tristemente conoscere solo negli anni successivi. Eppure padre Carzedda, insieme al suo confratello padre Sebastiano D’Ambra, avevano capito che in una realtà attraversata da un conflitto doloroso tra cristiani e musulmani, come è appunto l’isola di Mindanao, promuovere il dialogo era l’unica strada per costruire un futuro di pace.

9 febbraio 2022