Categoria: Arti


uomini.

Il Corso è rivolto a tutte le figure
professionali che operano nei
settori culturali ed educativi della
società per la valorizzazione del
Patrimonio culturale e delle arti,
settori in cui emerge da tempo
l’urgenza di trasferire, attraverso la
bellezza, i valori condivisi di
convivenza e di integrazione.
Il progetto di Alta Formazione
intende contribuire a una cura
della bellezza per una società
esteticamente riconciliata, in grado
di costruire una nuova struttura
comunicativa: un’educazione estetica può aiutare a ricostruire una
memoria antropologica comune
che rappresenterà un concreto e
autentico spazio di dialogo,
incontro e speranza tra tutti gli uomini. Leggi tutto


Ecco il programma del Corso per le guide turistiche 2022,

che si terrà, in maniera intensiva, LUNEDI’ 28 e MARTEDI’ 29 NOVEMBRE, Leggi tutto


Ecco il programma del Corso per le guide turistiche 2022,

che si terrà, in maniera intensiva, LUNEDI’ 28 e MARTEDI’ 29 NOVEMBRE, Leggi tutto


Ecco il programma del Corso per le guide turistiche 2022,

che si terrà, in maniera intensiva, LUNEDI’ 28 e MARTEDI’ 29 NOVEMBRE, Leggi tutto


“Caravaggio Tradito”, un triplice appuntamento, da segnare in agenda nel mese di maggio, per riscoprire le opere romane di Michelangelo Merisi: da San Luigi dei Francesi a Santa Maria del Popolo, passando per Santa Maria della Scala dove la tela commissionata non trovò mai posto.
Un itinerario per rivelare luci e ombre, menzogne e verità, rifiuti e trionfi, del pittore più discusso e tradito dalla critica d’arte.
Modera Francesco d’Alfonso. Ingresso libero. Leggi tutto


a oltre cinque secoli, la Fabbrica di San Pietro provvede alla conservazione e alla cura del più grande tempio della cristianità, la Basilica Vaticana, sorta sulla sepoltura del principe degli Apostoli, che nel 1982 l’UNESCO ha dichiarato patrimonio dell’umanità, insieme a tutto lo Stato della Città del Vaticano. Ne abbiamo parlato con il cardinale Angelo Comastri, Presidente della Fabbrica, Arciprete della Basilica di San Pietro, Vicario generale del Santo Padre per lo Stato Città del Vaticano.


di Alessandro Zaccuri

Ventiquattro è il numero del cinema o, almeno, lo è stato per lungo tempo. Corrisponde alla quantità di fotogrammi che si susseguono in un secondo, stabilendo un’unità di misura che le tecniche di ripresa digitale hanno fatalmente messo in discussione. Dagli analogici 24fps (è l’acronimo di “fotogrammi per secondo”, appunto) si è passati presto ai 30fps e, oggi come oggi, lo standard dei 60fps inizia a essere considerato più che raccomandabile. A proposito: in francese – che del cinema resta pur sempre la lingua madre – “digitale” si dice numérique, e con questo torniamo al punto. Al fatto, cioè, che il rapporto fra cinema e matematica si pone anzitutto in termini di tecnologie e di linguaggi, estendendosi poi all’ambito dei contenuti narrativi. Volendo giocare ancora un po’ con le parole, si potrebbe insistere sulla parentela strettissima che corre fra “contare” e “raccontare”, in una dimensione che vale per tutte le arti (la metrica in poesia, le battute in musica eccetera) e che assume nel cinema un significato ancora più impegnativo. Leggi tutto


Dal titanico progetto per il monumento funebre di Giulio II traspare tutta la tragica esperienza del Buonarroti, l'artista esule, in perenne conflitto con sé stesso, macerato da un sentimento di profonda diffidenza nei confronti del genere umano, della famiglia e dei suoi stessi collaboratori.


Ermanno Olmi non era un cristiano incontentabile: era incontentabile perché era un cristiano. Amava la realtà in modo appassionato, indagandone e ammirandone ogni dettaglio, dalle meraviglie segrete del creato fino alle imprese, spesso altrettanto nascoste, attraverso le quali l’uomo mette alla prova la propria grandezza. Da questo punto di vista, il suo film più compiutamente cristiano è forse Il mestiere delle armi, del 2001, e non soltanto per il nome dell’attore protagonista, il bulgaro Hristo Jivkov, che dà corpo e volto all’agonia di Giovanni delle Bande Nere, nobiluomo e capitano di ventura, sospeso come tutti noi fra il desiderio di assoluto e la pena di scoprirsi mortale.


Dai Buddenbrook al Gattopardo: quando la famiglia è l’anima del racconto

Un grande prato all’inglese, di un verde compatto, smaltato, nella luce del pomeriggio d’agosto. Tante sedie di paglia intrecciata, due tavolini, torte, tazzine, teiere scintillanti. E poi tovagliolini ricamati, cucchiaini e forchettine appoggiate sui piatti di porcellana decorata. E in alto, un piccolo aereo di turismo, pilotato dal figlio minore, che volteggia e si abbassa, in segno di festoso saluto. Leggi tutto