Magnificente e sbalorditivo. È così che ci è apparso lo studio 15 di Cinecittà una volta superata la soglia d’ingresso. Innegabile la potenza con la quale già solo la facciata frontale, ricreata su stampo della Reggia di Caserta, ci ha letteralmente colpito.
Noi studenti di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Roma – eravamo circa cinquanta, accompagnati da vari docenti – sapevamo di recarci lì per una visita alla ricostruzione della Cappella Sistina, ma niente poteva prepararci a ciò che i nostri occhi hanno potuto ammirare: un intero set ricostruito come non si vedeva da tempo, di una grandezza e imponenza tali da rimanerne inermi, e una cura dei dettagli da far invidia alla Cappella originale.
Essere entrati dal portale posto frontalmente al Giudizio Universale è da ritenersi un privilegio, poter godere di quella parte dell’affresco michelangiolesco con tale impatto e immediatezza, ritrovarsi poi in uno spazio così fedele alla realtà da confondersi, e perdersi nel disegno del pavimento senza avere vincoli, senza la folla dei visitatori, è stato come averla vista davvero per la prima volta.
In tempi in cui, oltre a scorci ricostruiti, ci si ritrova interamente circondati da green screen, il set creato per The Pope di Fernando Meirelles è l’esempio di un’arte ancora viva, che ha raggiunto il valido compromesso con i nuovi strumenti moderni, servendosene certo, ma nel giusto equilibrio.
Un’eccellenza tutta italiana insomma, che vanta un grande team di professionisti, il cui lavoro è stato impeccabile. Si riporta così l’attenzione sul mondo della nostra scenografia, facendole acquisire valore e garantendole il riconoscimento che merita.
Grati a Don Elio Lops – addetto del Servizio per la Cultura e l’Università del Vicariato di Roma, cappellano dell’AFAM e clerical advisor del film – per questa opportunità , allo scenografo Stefano Maria Ortolani e all’arredatrice Livia Del Priore, creatori del favoloso set, per le accurate spiegazioni e per il tempo dedicatoci.
*studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Roma