Il pellegrinaggio dei giovani a San Giovanni in Laterano. Il cardinale Reina: «Siamo fatti per la santità»

Foto Gennari

Davanti al Battistero lateranense sembra mezzogiorno. Voci, risate, musica, persone che continuano ad arrivare. Un fiume di ragazze e ragazzi si sono dati appuntamento per il secondo pellegrinaggio giubilare notturno organizzato dall’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile.

C’è fermento nell’aria. Per molti di loro è la prima volta. Non sanno che aspettarsi, ma sono felici di esserci. Tra poche ore varcheranno la Porta Santa della basilica di San Giovanni e parteciperanno alla Messa con il cardinale vicario Baldo Reina e il vescovo ausiliare Michele di Tolve. Ci sono anche loro nel gruppone di magliette e felpe colorate. Si mimetizzano tra i giovani.

Federico, Beatrice, Giulio ed Elena fanno parte del gruppo scout 112 di San Giovanni Battista De Rossi, nel quartiere Appio – Latino. Sono 100 in tutto. «Ci auguriamo di vivere un bel momento di preghiera per stare insieme con il Signore». Qualcuno aggiunge: «E che la Roma magari l’anno prossimo vinca lo scudetto». E giù risate, pollici in su e anche qualche presa in giro amichevole.

Poco più in là, ci sono Tommaso, Lara, Andrea ed Elisa. Sono del gruppo universitari della parrocchia di San Policarpo. Sono in giro dal pomeriggio. Hanno fatto un altro pellegrinaggio per prepararsi più intensamente alla serata. «Ci siamo fermati in diverse chiese per meditare sul Vangelo. Speriamo di tornare a casa con un’esperienza spirituale profonda».

Clarissa, Noemi e Mattia fanno parte invece della parrocchia di San Giuseppe Cafasso, nel quartiere Tuscolano. Le loro felpe giallo fluo si vedono lontano un miglio. «Siamo emozionati, non vediamo l’ora di iniziare».

Dopo pochi secondi, le chitarre intonano un canto mariano e parte la processione verso la basilica di Santa Croce in Gerusalemme, dove si terrà la liturgia penitenziale. Le fiaccole accese si aggiungono ai fanali dei motorini che sfrecciano sulla strada. Sono molti i passanti che si fermano a guardare.

Il percorso è accompagnato dalla recita del Rosario con i misteri dolorosi, rappresentati attraverso scene fisse dai ragazzi del gruppo scout Agesci Roma 100 della parrocchia di San Policarpo. Indossano costumi in tema. La scena più suggestiva è quella della Crocifissione, proprio davanti alla basilica dove sono custodite le reliquie della Croce.

Poi tutti entrano nella chiesa, che si riempie del tutto. Molti ragazzi si siedono anche per terra, davanti all’altare maggiore. A guidare la liturgia penitenziale, c’è il cardinale vicario. «Intorno alle 5 del mattino dovremmo finire, tranquilli», esordisce con una battuta, strappando risate e sorrisi. Poi torna subito serio. «In questa chiesa, quasi tocchiamo con mano la croce di Gesù e soprattutto ne sperimentiamo i benefici – dice ai giovani, invitandoli quindi a vivere il sacramento della Riconciliazione –. Donandoci la sua Misericordia, Gesù rinnova la nostra vita e ci ricorda che non siamo fatti per il peccato, ma per la santità».

Sono tanti i ragazzi e le ragazze che si mettono in fila per confessarsi. I sacerdoti compongono un semicerchio sul presbiterio e il cardinale vicario si siede alla destra dell’altare maggiore. Molti vanno anche a visitare la cappella con le reliquie.

Intorno alle 11.30, la processione riparte verso San Giovanni. Davanti alla facciata della basilica, il cardinale Reina si gira, rimane sorpreso dal colpo d’occhio e scatta una foto. Sembrano veramente comporre un fiume rosso i giovani che si stanno dirigendo con le fiaccole accese verso la cattedrale di Roma.

Alle 23.52, il porporato guida una preghiera davanti alla Porta Santa e un minuto dopo la varca insieme al vescovo Di Tolve e a don Alfredo Tedesco, direttore della Pastorale giovanile di Roma. Dietro di loro, tutti i giovani. C’è chi la bacia, chi la accarezza, chi si fa un segno della Croce, ma nessuno impugna un telefonino.

«Nel cuore di questa notte, come Nicodemo, abbiamo preso le difese di Gesù, in mezzo a un mondo che ogni giorno ci dice che non c’è più spazio per il Vangelo e per le cose che contano – sottolinea il cardinale Reina nell’omelia –. Abbiamo deciso di stare dalla sua parte, che è la parte migliore. Sono esperienze come quella di stasera che davvero rendono bella e ricca la nostra Chiesa. Chiediamo al Signore che ci confermi in questa fede e nel desiderio di stare dalla parte di Gesù, di prendere le sue difese, affermando che senza di Lui siamo nulla, ci sentiamo smarriti e la nostra vita non ha senso». Il pensiero del cardinale vicario è andato anche a Papa Franceso. «Continuiamo a pregare per lui, perché il Signore gli doni tanta forza e tanta salute. Chissà quanto gli sarebbe piaciuto essere qui con noi stasera, ma siamo sicuri che ci accompagna con la preghiera».

Le mani a tempo sul canto finale concludono la serata. Federico, Sveva, Veronica e Ludovica vengono da Ostia, dalla parrocchia di San Nicola di Bari. «Ci vediamo a giugno a Santa Maria Maggiore per il terzo pellegrinaggio notturno!», ricordano sorridendo. Esprimono la felicità di tutti. (di Giuseppe Muolo)

5 aprile 2025