Un rito suggestivo e denso di significato, quello che ha segnato l’inizio del ministero petrino di Papa Leone XIV, davanti a oltre 150 delegazioni ufficiali tra reali, principi ereditari, capi di Stato e di governo giunti a Roma per la cerimonia. In prima fila la folta delegazione italiana guidata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dalla presidente del Consilio Giorgia Meloni, quella del Perù con la presidente Dina Ercilia Boluarte Zegarra e quella statunitense con il vicepresidente Vance e il segretario di Stato Rubio e le rispettive consorti. In una piazza San Pietro gremita da almeno 150mila fedeli, tra cui i pellegrini del Giubileo delle confraternite, erano presenti anche delegati di altre confessioni religiose, tra cui il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo, rappresentanti delle Chiese ortodosse e riformate, il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni con il presidente della Comunità ebraica di Roma Vicotr Fadlun, musulmani, induisti, buddisti, sikh, zoroastriani e giainisti.
La celebrazione è iniziata nella basilica vaticana, con il Papa che è sceso insieme ai patriarchi delle Chiese orientali alla tomba di Pietro, dove erano stati collocati pallio, anello del pescatore ed Evangelario, per alcuni istanti di preghiera. Poi la processione verso il sagrato, accompagnata dal canto delle “Laudes Regiae”, una tradizione di origine imperiale ma che sta a significare che la potestà del vescovo di Roma viene dall’alto: l’incarico di esercitare il ministero petrino riceve forza dallo Spirito Santo e il Papa è chiamato a fare esperienza di donazione.
Prima dell’omelia, c’è stata l’imposizione al Papa del pallio, simbolo di comunione tra il vescovo di Roma e gli arcivescovi, da parte del cardinale Zenari (che ha sostituito l’annunciato Mamberti). La striscia di lana è anche simbologia del pastore che porta le pecore sulle spalle. Il cardinale Ambongo, dell’ordine dei presbiteri, ha pronunciato l’orazione e il cardinale Tagle, dell’ordine dei vescovi, ha consegnato a Leone, visibilmente emozionato, l’anello del pescatore. Infine, si è svolto il rito dell’obbedienza, con l’omaggio di tre cardinali, il canadese Leo, il brasiliano Spengler e Ribat della Papua Nuova Guinea; del vescovo peruviano di Callao, Barrera Pacheco, di un sacerdote, un diacono e due religiosi, i presidenti dell’Unione delle superiori e dei superiori generali, suor Oonah O’Shea e il preposito dei Gesuiti padre Sosa, di una coppia di sposi e di due giovani.
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