Sacro Cuore ai Parioli, un clima per l’ascolto

Ha una «chiara identità spirituale» ossia «essere un luogo mariano ed eucaristico» la comunità parrocchiale del Sacro Cuore Immacolato di Maria, ai Parioli, che il cardinale vicario Baldo Reina ha visitato venerdì pomeriggio, incontrando i diversi gruppi e celebrando la Messa. «Cerchiamo di custodire con cura ogni celebrazione, ogni momento di preghiera e di riconciliazione, offrendo spazi perché i fedeli possano incontrare confessori disponibili e un clima che favorisca l’ascolto e la pace del cuore», dice il parroco padre Juan José Gutierrez, clarettiano.

Il giovane religioso, che guida la parrocchia da un anno dopo due anni di servizio come viceparroco, aggiunge che «accanto alla vita spirituale, desideriamo essere una parrocchia che accoglie concretamente» e per questo «nella nostra comunità operano diversi gruppi impegnati nell’aiuto alle persone senza fissa dimora e ai migranti, affinché nessuno si senta escluso o dimenticato». In particolare padre Gutierrez, originario di El Salvador, fa sapere che «offriamo lezioni di italiano per stranieri, corsi di inglese per la comunità dello Sri Lanka e momenti di visita e di ascolto per gli anziani soli: piccoli gesti che rendono visibile la carità evangelica e la fraternità cristiana».

Ancora, l’attenzione alle famiglie: «Il nostro quartiere è composto in gran parte da persone anziane ma stiamo cercando di coinvolgere sempre più le famiglie dei bambini, affinché la parrocchia diventi una casa viva, familiare e accogliente, dove ogni generazione possa sentirsi parte della stessa comunità», dice ancora il parroco, che mette in luce come anche «un altro ambito ci sta particolarmente a cuore ed è quello della catechesi: quest’anno accompagniamo circa 150 ragazzi nel cammino di fede».

Floriana è una delle catechiste dei bambini che si preparano a ricevere il sacramento della Prima Comunione e che proprio «mercoledì abbiamo accolto con momenti di gioco e di canto, insieme anche ai loro genitori» laddove «il coinvolgimento delle famiglie è importante e sono gli stessi genitori che ci chiedono di accompagnarli in questo percorso di fede che scelgono per i loro figli». Ogni domenica i bambini sono poi «invitati a partecipare alla Messa delle 10.30, a loro dedicata, sempre insieme alle famiglie, per condividere il cammino», sono ancora le parole della catechista che presta questo servizio in parrocchia da 5 anni.

Anche Raffaella è catechista ma segue da 10 anni «il gruppo dei ragazzi della prima e seconda media che si preparano alla Cresima», guidandoli in un percorso che è fatto «anche e soprattutto di eventi condivisi e di esperienze, per coinvolgere i ragazzi». Ecco allora «le uscite alle basiliche in questo tempo del Giubileo, accompagnati anche da una parrocchiana esperta di arte che ci ha fatto da guida – racconta –, o le raccolte alimentari per le opere di carità della parrocchia di Caritas e del Gruppo vincenziano in cui coinvolgiamo i ragazzi». Sempre su questa «linea esperienziale» si pone anche nel tempo di Avvento e del Natale «la grande cura che riserviamo al presepe», dice ancora Raffaella, spiegando che «nella cripta della nostra basilica ce n’è conservato uno di prezioso, che è motivo di condivisione anche tra le generazioni con i nonni che vengono a visitarlo con i nipoti». (di Michela Altoviti da Roma Sette)

12 ottobre 2025