La richiesta a Maria di intercedere per l’umanità ferita nella propria dignità, la preghiera affinché la speranza avvolga ogni strada del mondo e la supplica affinché la Chiesa non rimanga ferma, ma trovi la creatività e l’intelligenza spirituale per comprendere le sfide del mondo odierno. C’è anche un richiamo implicito alla costituzione Gaudium et spes nella preghiera che Papa Leone XIV ha recitato oggi, 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, ai piedi della colonna che sorregge la statua in bronzo della Madonna, realizzata nel 1857, tre anni dopo la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione da parte di Papa IX. Per la prima volta nel suo pontificato, giunto proprio oggi al settimo mese, Prevost ha partecipato alla cerimonia in piazza Mignanelli, prolungamento di piazza di Spagna, davanti all’ambasciata di Spagna presso la Santa Sede. A sorpresa è arrivato in papamobile salutando e benedicendo i fedeli. Alla Vergine ha fatto dono di un cesto di rose bianche.
Quello a piazza di Spagna è un atto di devozione che si ripete ogni anno dall’8 dicembre 1953, giorno di apertura dell’anno mariano, quando Pio XII fu il primo pontefice a recarsi personalmente in piazza. «Ave, o Maria! Rallegrati, piena di grazia, di quella grazia che, come luce gentile, rende radiosi coloro su cui riverbera la presenza di Dio» le prime parole del Papa arrivato alle 16 e accolto dal cardinale vicario Baldo Reina, dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri – che ha omaggiato la Vergine con una corona di fiori raffigurante lo stemma di Roma Capitale – e da un bagno di folla. I fedeli, accalcati dietro alle transenne messe lungo un vasto perimetro di via dei Due Macelli e di piazza di Spagna, hanno atteso l’arrivo del pontefice recitando il Rosario. Prima di raggiungere piazza di Spagna, Leone ha fatto una breve sosta davanti alla chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, dove ha ricevuto l’omaggio dell’associazione Commercianti Via Condotti.
Tra i primi a essere affidati all’intercessione della Madre di Gesù, la cui «trasparenza illumina Roma di luce eterna», sono stati i pellegrini che, giunti da tutto il mondo, «hanno percorso le strade di questa città nel corso della storia e in questo anno giubilare». Quindi l’intercessione per «un’umanità provata, talvolta schiacciata, umile come la terra da cui Dio l’ha plasmata e in cui non cessa di soffiare il suo Spirito di vita».
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8 dicembre 2025













